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Il Sauvignon di Bastianich alla prova di Baccanera


La storia dei Bastianich è quasi una favola raccontata in stile moderno, la cui ambientazione è il vasto mondo della cucina e del vino (italiano e non).

La storia inizia con Lidia Bastianich, che emigrata in America nel 1958 dopo essere passata in maniera rocambolesca con i genitori dall'Istria in Italia a causa delle persecuzioni del maresciallo Tito, inizia una brillante carriera come scrittrice e conduttrice di programmi legati alla cucina italiana e italoamericana.

Il figlio Joseph detto Jo è il famoso giudice di Masterchef Italia e Stati Uniti, nel 1997 decide di investire in una tenuta a Cividale del Friuli, non lontano dalla loro zona di origine.

Una cantina con due appezzamenti vitati, uno sulle colline di Cividale e uno tra Buttrio e Premariacco per un totale di 41 ettari vitati in una zona di grande interesse a livello enologico di una terra già molto vocata alla coltivazione della vite.

Il terreno ricco di argilla, arenaria e calcare è tipicamente vocato alla produzione di grandi bianchi.

Io ho assaggiato il loro Sauvignon che al naso esprime un bouquet elegante e raffinato di pompelmo, fiori di acacia, pesca e buccia di arancia. 

Il sorso è fresco, avvolgente e cremoso, capace di concentrare volume ed eleganza, agilità e freschezza agrumata. 

Un bianco tecnicamente ben fatto e la cui cura sia in campo agronomico che in quello enologico si intuisce quasi maniacale nella ricerca della perfezione.

Pur non trattandosi del Vespa Bianco, di sicuro il loro vino di punta, i profumi ben distinti, oltre che il tocco sapido e un gusto deciso e di personalità, ne fanno un vino ideale per una cena tra amici dove non si vuole assolutamente sfigurare senza spendere un capitale. 

Può accompagnare idealmente frutti di mare e cruditè di vari tipi di pesce.





 

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