Tommasi è famoso come produttore di Amarone, fa parte delle famiglie storiche e le sue vigne sono posizionate tra le zone più vocate della viticoltura della Valpolicella.
Pochi però sanno che Tommasi, nel corso del tempo, ha acquistato diversi terreni e tenute in altre parti d'Italia come il Podere Casisano a Montalcino, la Masseria Surani in Puglia e Poggio al Tufo in Maremma.
L'estate scorsa mi trovavo a girovagare per i paesini arrampicati sui colli nell'entroterra maremmano, quando mi sono imbattuto nella tenuta di Tommasi a Pitigliano, ridente comune arroccato su un'altura di tufo chiamato la piccola Gerusalemme per la storica presenza di una comunità ebraica da sempre ben integrata nel tessuto sociale della città.
Nel 1997 la famiglia Tommasi ha deciso di acquistare questa tenuta di 66 ettari nella Maremma toscana, su terreni di origine vulcanica ricche di tufo.
I vini di questa tenuta si possono acquistare nel grazioso Wine Shop che si trova a Pitigliano e che oltre ai vini di Tommasi di tutte le tenute dell'azienda contiene anche prodotti tipici del territorio come i famosi Pici.
Nel corso del mio shopping ho acquistato, tra gli altri, un Alicante annata 2014 che, dopo aver passato l'inverno nella mia accogliente cantina, ho voluto assaggiare prima che le temperature estive invoglino all'assaggio di altri tipi di vini più tipicamente estivi.
L'Alicante è un vitigno che, come si può facilmente desumere dal toponimo, ha le sue radici nella penisola iberica, dove è molto diffuso.
In Italia lo conosciamo con diversi nomi come ad esempio Cannonau, Vernaccia, Tai, Gamay a seconda delle zone di produzione, ma sempre di Alicante si tratta.
L'Alicante di Tommasi che cresce su questo suolo tufaceo, indossa un colore rubino impenetrabile nel bicchiere, mentre al naso si riconoscono delle note violacee di prugna secca, cassis, eleganti nuance vegetali e minerali, con leggere note di scatola di sigaro.
In bocca si percepisce un tratto minerale che si integra perfettamente con un profilo tannico vellutato e a tratti salino, con rimandi ai frutti percepiti al naso e sorso polposo e pieno che regala ottime sensazioni.
Vino piuttosto ricco e opulento, dall'alcol elegante ma comunque ben evidente; va quindi abbinato con piatti di carne tipici del territorio maremmano, oppure anche con una grigliata mista, magari in una serata tra amici guardando i bagliori di un lunghissimo tramonto primaverile.
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