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Chateau Ausone (1989), Chateau Mouton Rothshild (1990), Chateau Latour Pauillac (1999): Premiere grand cru classè




Poter assaggiare uno dei 5 premiere grand cru classè di Bordeaux, è una esperienza affascinante che può talvolta capire nella vita (se si è fortunati).
Assaggiare invece 3 premiere cru su 5 (!!!) credo non abbia bisogno di alcun commento, se non tanta naturale e comprensibile invidia da parte di tutti !!!!

Eppure, che ci crediate o meno, è quello che mi è successo durante una tiepida serata di metà febbraio, durante la cena settimanale del ‘gruppo dei soliti astemi’.
Non che fossi proprio all’oscuro della gradevole sorpresa, ma quando mi era stato girato il whatsapp della convocazione, tra una telefonata, la guida in tangenziale e mille pensieri (tra cui il più importante consisteva su come svignarmela velocemente da casa entro le 9 di sera), non avevo del tutto percepito che si trattava di 3 Premiere grand cru classè !!!!

A parte che la cena è stata preceduta da una entusiasmante Malvasia di Podversic Damijan, arricchita da altri bordolesi francesi, da una magnum di Es e da un finale incantevole con il Bukkaram 2012 di Marco De Bartoli, che da solo avrebbe reso sublime la serata.
Tre grand cru e neanche scelti a caso, visto che il nostro anonimo (per voi) benefattore, ha scelto 3 grandi annate.

Prima di iniziare a parlare di produttori e note di degustazione, vorrei aggiungere che, a parte un antipasto di bruschette e pancetta che si scioglieva in bocca, il piatto forte si è materializzato sulla tavola nella forma di uno spettacolare spezzatino di manzo di Chef Fabrice, accompagnato da polenta bianca.

Chateau Latour Pauillac (1999) – Premiere grand cru classè



Ci troviamo in quel fortunato pezzo di terra che tutto il mondo enologico vorrebbe avere.
Bordeaux, regione dell'Haut-Médoc, zona leggendaria posta tra il Médoc e il Graves.
Senza dubbio una della più prestigiose zone del bordolese, che si allunga a nord della città di Bordeaux.

Nello specifico Pauillac, posta a metà strada tra Bordaux e Pointe de Grave e nel bel mezzo dell’estuario della Girona, ha dato i natali a tre dei cinque Chateaux mito della zona, i soli che dal 1855 sono posti al vertice della piramide e classificati come "Premier Grand Cru Classé".
Tra questi il mitico Château Latour, appartenente al magnate della moda François Pinault (beato lui).

Le vigne contano 78 ettari, di cui 47 costituenti "L'Enclos", la vigna originaria che è destinata all'elaborazione della prima delle tre etichette di Latour, "Le Grand Vin" che si sviluppa attorno al castello.
I vitigni sono per l'80% cabernet sauvignon, il 18% merlot e il 2% da cabernet franc e petit verdot.

La conduzione della vigna avviene in maniera naturale, senza alcun utilizzo di diserbanti chimici. E’ infatti consentito solo l’uso di composti organici, mentre il lavoro dei terreni è effettuato con l’aiuto di cavalli.
Un must della ditta è anche l’implementazione di tutte quelle pratiche volte a favorire la biodiversità in vigna e la difesa naturale delle piante.

Le note di degustazione partono con un elegante rosso rubino brillante.
La parte olfattiva di straordinaria eleganza è inizialmente caratterizzata da tracce di ribes, di amarena, di more e di prugne, per poi svilupparsi su più caratterizzanti sentori di grafite, spezie e liquirizia.
Infine si sviluppano gli aromi terziari come cuoio, medicinali e lucido da scarpe.
Il palato è guidato da una sublime trama tannica, con una traccia leggermente minerale, di lunghissima persistenza e dalla chiusa fine.
Semplicemente strepitoso.

Chateau Ausone (1989) – Premiere grand cru classè


Altro premiere grand cru, altro terroir dall’altissimo potenziale (caratterizzato da suoli composti da calcare e argilla), messo a terra dalla famiglia Vauthier.
I vigneti sono situati su un altopiano sopra il villaggio di Saint-Emilion e hanno un’età media di 50 anni, da cui si spiega la bassa resa naturale da cui si spremono pochi litri di grande qualità.

All’altissimo potenziale in vigna si affianca un pregevole lavoro di cantina, che regala al vino un bouquet di rara eleganza, una persistenza quasi inaspettata e una splendida estrazione e maturità del frutto.
I tannini sono intriganti ma al contempo vellutati e si fondono con una amalgama di sapori unica nel suo genere.

I vent’anni di questo vino non si sentono ma piuttosto, vista la ancora adeguata riserva di freschezza, sembra voler sfidare la legge del tempo e stabilizzarsi su questi livelli per almeno i prossimi 30 anni.
Chapeaux

Chateau Mouton Rothshild (1990) - Premiere grand cru classè



Lo Chateau è di proprietà della Baronessa Philippine de Rothschild, appartiene alla famiglia Rothschild dal 1853, anno in cui il Barone Nathaniel lo acquistò all’asta ribattezzandolo con il nome attuale. 
Dopo anni di blasone e poco altro nel 1992 la svolta arriva con il pronipote del barone, Philippe, che da un volto innovatore e imprenditoriale allo Chateau.

Gli investimenti mirati nell’acquisto di appezzamenti di grande prestigio e la costruzione di una moderna e grande cantina, hanno permesso alla casa di tornare tra i primissimi non solo per prestigio ma anche di fatto.

Il vino si presenta con un bouquet armonioso, una vera danza suadente di frutta rossa matura, in particolare marmellata di frutti di bosco, varie sfumature di spezie che declinano su note di sigaro e vaniglia.
In bocca ha struttura, una vellutata tannicità, strepitosa bevibilità grazie anche ad un alcol contenuto, ottima performance di persistenza, ottima mineralità ma soprattutto ancora una buonissima acidità.

Secondo il parere di Baccanera vince il premio ‘migliore dei migliori’ di questa serata indimenticabile.


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