Soente di Falesco |
Non sapevo che Falesco producesse anche un Viognier, vitigno di cui ho scritto recentemente (http://baccanera88.blogspot.it/2016/09/un-voigner-sulle-colline-di-orvieto.html).
Falesco è una realtà produttiva importante, che è molto cresciuta negli ultimi anni, anche in quantità di bottiglie prodotte senza però rinunciare alla sua qualità, che su prodotti come il Soente, possiamo definire assolutamente in linea con il resto della produzione, senza toccare ovviamente le punte del Marciliano o del Montiano.
Assaggiando il Soento non si può non pensare che alla Falesco sanno bene come creare un prodotto piacevole e nel contempo raffinato, nel caso specifico utilizzando uve Viognier in blend con varietà sperimentali a bacca bianca, che consentono di mitigare la personalità piuttosto esuberante di questa uva francese.
Dopo la vendemmia le uve sono sottoposte a criomacerazione a freddo e successiva fermentazione a 13-15 C.
E' finito in una tavola con tanti altri vini, alcuni di una certa importanza (v. Cristal, Infermo riserva di Rainoldi, Barbaresco di Rizzi e altri) e devo dire che non ha sfigurato, mantenendo una sua coerenza e personalità.
Si parte con l'analisi visiva che rivela un giallo paglierino con ancora parziali riflessi verdolini.
Buon impatto olfattivo con le note di agrumi, la presenza della componente vegetale piuttosto evidente, i fiori di campo e un finale quasi aromatico.
In bocca si esprime con un approccio avvolgente, caldo, ben bilanciato da una naturale acidità e buona sapidità data da terreno e condizioni pedoclimatiche.
Il sorso è pieno, di buona struttura ma senza particolare complessità, tanto che può esprimersi bene sia nella fase degli aperitivi che su primi piatti di una certa semplicità.
Buono anche il finale di discreta lunghezza con un cenno leggermente amarognolo che tende a persistere sul palato.
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