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Cristal di Roederer, quando la qualità supera il mito

Cristal di Louis Roederer

Oggi parliamo di un vero mito tra gli champagne: il Cristal di Louis Roederer, comparso quasi per incanto ad una cena di amici, tanto che quando l'ho intravvisto sulla tavola mi è quasi scesa una lacrimuccia di emozione.
E se si parla di uno dei migliori Champagne del mondo, vale la pena ripassare un po' come è nato un questo mito.

Il Cristal fu creato nel 1876 da Louis Roederer II su richiesta dello zar Alexandr II, che chiese alla già celebre maison di creargli uno champagne originale, mai bevuto prima.
Era nata così questa cuvèe di grande selezione, imbottigliata in una bottiglia di cristallo rigorosamente senza l'incavo sul fondo.
Dopo tanti anni la bottiglia non è più ovviamente di cristallo, ma è rimasta trasparente e con il fondo piatto e dal grosso spessore per poter resistere alla pressione imprigionata nella bottiglia.
Dopo la caduta dello zar e la crisi economica del 1929, Roederer ne tenta il rilancio negli anni '30, quando diventa ben presto un prodotto top di gamma, simbolo del lusso e di uno stile di vita sopra le righe.

Sorprende che dopo tanti anni il Cristal sia ancora un vero numero uno del suo mercato di riferimento, ma il merito è sicuramente delle diverse generazioni della famiglia Roederer che si sono susseguite alla guida della maison e che hanno saputo mantenere inalterata la qualità e alimentare il mito.
Come tutti gli Champagne di prestigio è anche un prodotto che non deve essere bevuto giovane, ma che anzi dovrebbe essere invecchiato come un grande rosso.
I vitigni utilizzati sono Pinot nero al 60% e Chardonnay al 40%, in percentuali comunque piuttosto variabili a seconda delle annate.

Personalmente ho assaggiato l'annata 2007, che ha fatto sei anni di affinamento sui lieviti e che espone un dosaggio intorno ai 8-10 g/l.

Il naso è strepitoso per intensità e fragranza, con le note di pasticceria, accenni di tostatura, crosta di formaggio, abbondante spinta floreale a cui si sovrappone una piacevole nota minerale.
In bocca è pieno e strutturato, con la dolce spinta delle bollicine finissime, un attacco austero che lascia posto a stupende note agrumate di pompelmo rosa, su un finale sapido e minerale.
Grande equilibrio, si erge a primo della classe senza mai strafare, consapevole di una superiorità netta chiaramente percepibile rispetto alla maggior parte dei prodotti in commercio, e alla pari o poco sotto a pochissimi altri Champagne.



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