Passito di Pantelleria Yanir di Miceli |
Quando si parla di Passito di Pantelleria mi viene sempre un mente un territorio che si distingue per la singolarità del suo paesaggio nel quale, agli elementi naturali come le colate laviche, le cale e i faraglioni, si sono aggiunti in perfetta simbiosi con l'ambiente naturale interventi dell'uomo che hanno qualcosa di ancestrale come i muri a secco delle vigne e i dammusi, ovvero i tipici fabbricati di pietra lavica utilizzati per raccogliere la scarsissima acqua piovana.
E' in questo ambiente rurale ed estremo che ha luogo l'attività produttiva dell'azienda Miceli, che inizia negli anni '60 quando Salvatore e Ignazio Miceli hanno deciso di dedicarsi alla coltivazione della vite nei terreni di famiglia sull'isola di Pantelleria.
Oggi Miceli possiede due tenute: una a Sciacca, dove vengono coltivati i vitigni autoctoni siciliani come l'Inzolia, il Cataratto e il Nero d'Avola, e una a Pantelleria, nella contrada Rekale vicino al comune di Scauri, dove viene coltivato lo Zibibbo.
Il terreno vulcanico, la coltivazione ad alberello, il particolare microclima arido e battuto dai venti salmastri, i piccoli terrazzamenti ben tenuti, le vigne che digradano verso un mare azzurro che si confonde con il cielo, tutto contribuisce a rendere questa isola un avamposto particolarmente raro per la coltivazione della vite.
La raccolta delle uve avviene in piccole cassette, da cui passano alla fase di appassimento in stuoie di canna lasciate al sole.
La caratteristica di questo passito è la parziale aggiunta di alcool alla fine della fase fermentativa, che lo fanno di conseguenza rientrare nella categoria dei passiti liquorosi.
L'affinamento avviene in barriques di rovere per circa sei mesi, mai però di primo passaggio per evitare che il legno rilasci tannini troppo ruvidi al passito.
Senza esagerare Yanir è un passito che si avvicina per qualità e personalità a passiti di aziende ben più blasonate, la cui produzione è di sicuro incentrata su un numero di bottiglie molto superiore.
Nel bicchiere Yanir sfoggia un giallo ambrato che incanta.
I sentori sono tipici di un vitigno aromatico come lo Zibibbo, a cui si associano gli elementi espressivi del territorio partendo dai sentori di albicocca matura, datteri e mandorle, miele e anice, ma anche cedro, uva passa e macchia mediterranea .... la fase olfattiva potrebbe essere infinita ....
In bocca si percepisce caldo, di una morbidezza avvolgente e piacevolmente minerale, mentre la gradazione sicuramente non banale (15,5%) è ben amalgamata nell'armonia complessiva del passito e controbilanciata da una potente vena sapida.
Finale di lunghezza chilometrica e abbinamento spettacolare con dei semplici cannoli di ricotta siciliani.
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