Dopo una serie di bevute poco interessanti finalmente qualcosa per cui vale la pena scrivere due righe, complice una vacanza al mare nella parte più a sud della Toscana.
Qui si produce e beve rosso, mentre il poco bianco prodotto è quasi sempre Vermentino, che io considero in assoluto il vino più facile da abbinare al pesce, sia per la generosa fragranza del suo bouquet sia per il suo palato sapido e piacevolmente fresco.
Il Vermentino è diffuso soprattutto in Liguria, Toscana e Sardegna, quasi sempre con vigne poco distanti dal mare e dalla sua benefica influenza.
Il Vermentino Igt di Bruni, nasce a Fonteblanda, in provincia di Grosseto, una piccola frazione del comune di Orbetello, su un terreno praticamente poco al di sopra del livello del mare, presso il golfo di Talamone, poco a sud rispetto ai monti dell'Uccellina e del Parco naturale della Maremma.
Qui le vigne sono intervallate dagli ulivi, da qualche filare di cipressi e da strade strette e in alcuni casi sterrate, con in lontananza placide colline ricoperte da boschi o coltivate a grano e girasoli.
E' un paesaggio che mette serenità e buonumore non fosse per la scarsa densità abitativa dei luoghi, unita alla estrema cura delle varie attività agricole tra cui la vite è una delle tante.
Nell'assolato pomeriggio di fine luglio della campagna grossetana gli unici rumori che si possono percepire sono quelle delle instancabili cicale, un rumore di sottofondo costante che non conosce intervalli.
Su terreni aridi e bruciati dal sole maturano le vigne di Vermentino, uve che saranno poi raccolte verso la fine di agosto, a completa maturazione fenolica.
Bruni ha aderito, come molte altre aziende italiane e molte toscane al progetto Magis, una specie di protocollo di ecosostenibilità sostenuto da Unione Italiana Vini, Università degli Studi di Milano, oltre che da una multinazionale come la Bayer, progetto che ovviamente ha già scatenato diverse polemiche tra cui quella di Slow Food di non indicare la sigla nella sua pregevole guida di settore.
Ma rimanendo nell'area del vino in senso stretto, andiamo ad assaggiare questo Vermentino abbinandolo ad un classico primo come gli spaghetti alle vongole e ad una frittura di mare, tipico piatto estivo che noi cittadini ci sogniamo di mangiare per diversi mesi l'anno.
Ed eccomi qui allora con le gambette sotto il tavolo in un ristorantino di Follonica che mi sento davvero di consigliare (La Baracca), pochi coperti e tavoli che danno praticamente sulla spiaggia, ad assaggiare questo Vermentino di Maremma profumato e salmastro, dal naso pulitissimo e fresco, contraddistinto da bellissime note di tiglio e agrumi, con una certa vena mentolata.
Palato appunto sapido, con delicate sfumature minerali, piacevolmente rotondo e giustamente equilibrato, dal finale profondo e agrumato.
Abbinamento azzeccato, anche se nutrivo pochi dubbi, e vino dall'ottimo rapporto qualità-prezzo (anche al ristorante).
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