Aldiola Colli del Limbari |
E' la mia personalissima estate del Vermentino, dove per caso o per curiosità sto assaggiando diversi prodotti interessanti di questo vitigno autoctono molto versatile che si presta meravigliosamente in abbinamento alla maggior parte delle preparazioni a base di pesce.
Nello specifico mi sono avvicinato a questa bottiglia incuriosito più che altro dalla denominazione 'Colli del Limbara' che onestamente non avevo mai nemmeno sentito nominare.
La maggior parte dei territori coinvolti in questa denominazione è situata in Gallura, dove la coltivazione della vita ha origini antichissime, se si considera che i primi reperti sono del periodo punico.
Con i romani oltre ad un salto di qualità nella coltivazione della vite e nella successiva produzione e conservazione del vino, vengono anche introdotti nuovi vitigni come il Moscato e il Nasco, mentre si deve attendere la dominazione spagnola per l'introduzione sull'isola di vitigni come il Cannonau.
Infine nel '700 attraverso la Corsica arriva anche il Vermentino, vitigno che si è adattata benissimo alle zone costiere di Sardegna, Liguria e Toscana con sfumature leggermente diverse per ognuna di queste regioni.
La cantina sociale del Vermentino opera a Monti, in provincia di Olbia-Tempio, nella zona più meridionale della Gallura, alle falde della catena montuosa del Limbara, in un paesaggio circondato da sughereti e vigneti, oltre a bassi cespugli e massi granitici battuti dal vento.
Aldiola è un vermentino passito piuttosto atipico che matura in barrique e affina in bottiglia per 12 mesi.
Il suo bouquet è una intrigante fusione di profumi di miele di castagno, frutta tropicale, camomilla, zafferano, piacevolmente sapido e spiccatamente minerale, con una buona preponderanza di note di macchia mediterranea.
In bocca porta in dote una buona spalla acida e sapidità, un gusto deciso di frutta secca e fieno, mentre la lavorazione dell'annata 2008 ha prediletto lo svolgimento quasi integrale dell'alcol che si spinge fino ad un significativo 14,5% a scapito forse della dolcezza, tanto da poterlo quasi considerare un vino secco.
Vino strano e unico, di difficile abbinamento ma consigliabile comunque con formaggi erborinati non troppo spinti.
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