Cervaro della Sala di Castello della Sala |
Ci sono vini che uno vorrebbe poter provare almeno una volta nella vita e tra questi, per quanto mi riguarda, il Cervaro della Sala di Castello della Sala è sicuramente stato per molto tempo nella mia lista dei desideri, fino a quando degli amici che conoscono bene i miei gusti hanno deciso di regalarmelo.
Il Cervaro della Sala è indubbiamente uno dei vini italiani tra i più blasonati e non è un caso se la proprietà è della famiglia Antinori e il direttore generale è un tale Riccardo Cotarella.
Come sempre per fare bene un vino, non basta il nome, ma bisogna non lasciare nulla al caso e questo il più famoso enologo italiano lo sa benissimo, quindi per poterlo adeguatamente raccontare bisogna partire dal terroir e dalle condizioni pedoclimatiche in cui si produce questo raffinato ed elegante Chardonnay.
Siamo a Ficulle (Tr) e i terreni sui quali dimorano i vigneti sono calcarei e molto adatti alla produzione di vini bianchi, mentre le escursioni termine soprattutto nel periodo che precede la vendemmia, favoriscono un importante arricchimento polifenolico.
Uve Chardonnay al 90% con un piccolo saldo di Grechetto, matura in barrique per 6 mesi per poi rimanere in bottiglia ad affinare per 10 mesi.
E' un vino che inizia ad affascinare già alla vista, con un bellissimo e alquanto originale giallo fieno.
La complessità e la generosità del naso si dispensa in un importante ed elegante profumo di pasticceria, per poi proseguire con un'agile impennata vegetale che ricorda la classica foglia di pomodoro, per poi dipanarsi in un intrico di marmellata di arancia, fragrante frutta gialla, albicocca disidratata e tanto altro ancora.
Al palato è un vino intimo e quasi celebrale nelle sua intensa freschezza, un sottofondo di sigaro, il sorso pieno, imponente e al contempo di aristocratica raffinatezza.
Finale lungo e persistente con un leggero e piacevole retrogusto amarognolo.
Dicono sia un vino dalla vita molto lunga, ma io di certo non lo posso certificare, perché la voglia di berlo ha certamente prevalso sulla capacità di aspettarlo (praticamente l'ho ucciso in culla).
Insomma personalmente non ha deluso le mie personalissime aspettative e anche, se di certo non è proprio economico (ma nemmeno costosissimo, circa 35 euro), una volta nella vita va assolutamente provato.
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