Prugnolo di Boscarelli |
Di Boscarelli avevo bevuto qualcosa nei primi tempi in cui mi approcciavo con più serietà e convinzione al mondo del vino, poi più nulla fino a quando un amico di ritorno da un viaggio in Toscana ha portato due bottiglie, un Prugnolo e un Nobile di Montepulciano.
Ma partiamo con la storia di Boscarelli che inizia nel 1962 quando Egidio, dopo una vita trascorsa a fare il broker finanziario, torna nella sua terra d'origine e investe in due piccoli poderi semi abbandonati a Cervognano di Montepulciano. territorio dalla bellezza quasi paradisiaca.
E' poi la figlia Paola con il marito a dare concretezza a questo sogno con la nascita della cantina e il primo vero sviluppo dell'azienda, oggi portata avanti dalla terza generazione.
Ad oggi Boscarelli può contare su 14 ettari di proprietà, con una densità di impianto molto elevata e pari a 6000-7000 ceppi per ettaro, l'utilizzo quali esclusivo di Sangiovese con piccole vigne piantate a Canaiolo, Mammolo e Merlot.
Il primo vino assaggiato è stato il Prugnolo, un rosso di Montepulciano in cui si esalta la freschezza e la giovinezza del vino, con vigneti piantati su terreni calcarei di tipo alluvionale, con importanti percentuali di sabbia, limo e argilla, densità media di impianto di 6500 ceppi per ettaro.
Il Prugnolo svolge la vinificazione in tini di acciaio, poi l'affinamento in vasche di cemento vetrificato dove svolge la malolattica e dove sosta per alcuni mesi prima di essere imbottigliato.
Con una produzione media di 20.000 bottiglie questo vino si presenta come l'entry level di Boscarelli.
Colore rosso rubino con importanti riflessi violacei, ha un bouquet incentrato sulla frutta fresca rossa, soprattutto prugna e ciliegia, un accenno di macchia mediterranea e una leggera nota minerale a completare l'impianto olfattivo percepito.
Al sorso si sviluppa soprattutto esaltando la freschezza, la sobrietà e la piacevole e pronta beva, che come sempre non vuol dire un vino semplice e anonimo ma al contrario un vino da berne a secchiate.
Non manca altresì di un raffinato palato minerale e di un sorso piacevolmente fresco e salato e miracolosamente equilibrato per questa tipologia di vino e, cosa non scontata, molto versatile nell'abbinamento dei piatti della cucina di tutti i giorni.
Vino Nobile di Montepulciano di Boscarelli |
Si parte con un color rubino molto classico, poi archetti fitti e ravvicinati con lacrime che scendono lente nel bicchiere.
All'analisi olfattiva rivela un piacevole e ampio spettro di profumi, che spaziano dal pepe nero, alla terra-humus, prugna e confettura di more, pietra bagnata e altro ancora.
Ampio e di piena soddisfazione olfattiva, mentre in bocca si svela fresco, sapido, piacevolmente tannico, dalla trama fine e piena, equilibrato, eclettico e versatile, strutturato ma senza esagerare, dal finale lungo e molto intenso.
Vino che dispensa un suo stile proprio e unico, quasi poco raccontabile ma dalla sicura personalità identificativa.
Nel complesso posso affermare che dopo l'assaggio di questi due vini Boscarelli è un produttore di vini di territorio, che riesce a estrarre il meglio dal rustico e scontroso Sangiovese, e di svilupparlo in finezza, eleganza e piacevolezza come alle volte solo alcuni vitigni internazionali riescono a dare.
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