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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Dalla Toscana alla Sicilia con i vini di Domini di Castellare.

La passione per il vino di Paolo Panerai, giornalista ed editore italiano, è sfociata nel 1978 con l'acquisto di Castellare di Castellina a Castellina in Chianti, dove ha saputo creare una squadra giovane in grado di perseguire traguardi ambiziosi. I Sodi di San Nicolò sono sempre al top nelle principali guide enologiche, ma è l'intera produzione ad essere in grado di soddisfare dal semplice appassionato all'esperto del settore, riuscendo nell'ardua impresa di mettere tutti d'accordo sulla beva semplice ma al contempo suadente dei suoi vini. Merito sicuramente della scelta azzeccata del terroir, ma anche la rigorosa selezione delle viti fatta negli anni '70 che ha permesso l'introduzione del miglior clone di sangioveto e della malvasia nera in vigna. Chianti di Castellare Il Chianti Classico annata 2013 è un capolavoro di equilibrio all'olfatto tra le intense note di viola, la frutta rossa in particolare ciliegia matura, fino al cuoio e a gen

L'elegante classicità del Barbaresco di Rizzi

Se Treiso non vi dice niente non è il post per voi. Se invece lo considerate uno dei tre comuni più vocati per la produzione di Barbaresco di qualità, allora siete sulla buona strada per poter apprezzare i prodotti di un'azienda come quella di Ernesto Dellapiana, che con i suoi 35 ettari vitati e le 60.000 bottiglie prodotte si pone tra le principali di un territorio che vede una estrema parcellizzazione di produttori medi e talvolta anche piccoli o molto piccoli.

Il Brentino di Maculan, un classico taglio bordolese

Brentino di Maculan Era da un po' che mancavo enologicamente parlando da questa regione anche se di buoni prodotti ce ne sono un po' in tutto il territorio. A partire dalla Valpolicella con il giovane e leggero Bardolino che vive con una certa spensieratezza la vicinanza con la potenza dell'Amarone, vino che ha saputo ritagliarsi un florido mercato in tempi relativamente recenti e ancora il Bianco di Custoza e il Soave, questi ultimi bianchi dalla beva sbarazzina e invitante, ma non per questo da sottovalutare.

Fattoria Zerbina: il passito Scaccomatto e l'Albana di Ceparano

Scaccomatto di Fattoria Zerbina Non penso certo di esagerare se dico che Fattoria Zerbina è il riferimento assoluto per i Colli Romagnoli. L'azienda nasce nel 1966 quando Vincenzo Geminiani piantò i primi vigneti, ma è dal 1987 con la nipote Cristina Geminiani che viene operato il primo vero salto di qualità con l'interpretazione dell'Albana come vitigno dalle grandi potenzialità, l'utilizzo della muffa nobile in vigna, l'introduzione della forma di allevamento ad alberello che permette una esposizione ottimale alla luce del sole dell'apparato fogliare della vite e che, unita ad una elevata densità per ettaro, porta a produzioni di vini di qualità più elevata che rispecchiano appieno il territorio, in una zona altrimenti conosciuta per la produzione di vini di massa.

Renosu - Dettori

Renosu di Dettori Ci sono vini che mettono tutti d'accordo e vini che non piacciono a tutti I motivi possono essere diversi ma spesso si tratta di vini che non seguono il mercato o la moda, di solito sono vini di territorio, difficili da interpretare soprattutto per il consumatore medio alla ricerca certezze enologiche.

La Malvasia bianca di Candia interpretata da La Tosa dei fratelli Pizzamiglio

Sorriso di Cielo di La Tosa E' per questi prodotti capaci di sorprendere al di sopra di ogni pregiudizio che il mondo del vino non smette di affascinarmi giorno per giorno. Sui vari blog e siti internet ho visto diverse recensioni positive di questa Malvasia bianca di Candia, uno dei numerosissimi cloni sparsi in tutti Italia di Malvasia, così ho deciso di acquistarla appena trovata sugli scaffali di una enoteca, nel mio solito girovagare alla ricerca di nuovi vini da assaggiare. A differenza di molti altri vini proposti con questo tipo di vitigno, il Sorriso di Cielo è un vino strutturato e longevo, che nasce sulle colline piacentine laddove si è storicamente sempre preferito produrre vini dal tratto leggero, poco impegnativo, in genere frizzanti, anche se questo non vuol dire assolutamente vini di scarsa qualità (e qui è bene precisarlo a scanso di equivoci).

Il Grignolino 2014 di Franco Roero, vino essenziale e unico.

Grignolino di Franco Roero Franco Roero per me è sempre una garanzia e dopo avere assaggiato i suoi due Barbera ( http://bit.ly/1OlTc7y ) ho deciso di provare il suo Grignolino ( http://bit.ly/1O4RVUv  e http://bit.ly/1JKB1at  ), un vino sottovalutato, praticamente in via di estinzione tra il pubblico più giovane, ma dalla estrema versatilità e generosità come pochi vini sanno esserlo.

Valtidone Wine Fest 2015

Apre domenica 6 settembre la quarta edizione del Valtidone Wine Fest con la novità della presenza di tre chef stellati nella prima tappa a Borgonovo Valtidone. Isa Mazzocchi del ristorante La Palta di Bilegno (Pc), Luca Marchini di Erba del Re (Mo) e Andrea Incerti Vezzani chef del ristorante Locanda Ca' Matilde (Re) si alterneranno ai fornelli ognuno con la sua attenzione verso una propria interpretazione della cucina del territorio. Un inizio diverso quindi per il Valtidone Wine Fest che rappresenta senza dubbio la più importante rassegna piacentina del vino e che vede la degustazione dei vini tipici del territorio come Ortrugo, Gutturnio e Malvasia. Si parte domenica 6 settembre a Borgonovo con il suo vivace Ortrugo, poi il 13 settembre sarà la volta di Ziano con la Malvasia, di seguito il 20 Settembre a Nibbiano con i vini dolci, per finire il 27 settembre con i vini frizzanti di Pianello. Come in molte altre sagre sparse sul territorio, insieme al vino si potranno deg