Vermentino Canayli di Cantina Gallura |
Il Vermentino è indubbiamente uno dei più bevuti bianchi italiani soprattutto d'estate, vista anche la sua diffusione sulle coste di Liguria, Toscana e Sardegna, luoghi di elezione per il turismo estivo.
Ed essendo così diffuso corre lo stesso rischio di assuefazione di alcuni grandi bianchi e rossi internazionali, con gusto e profumi omologati sui tranquilli binari di un abbastanza morbido, abbastanza sapido, abbastanza minerale ecc ecc.
Ma l'etichetta di oggi è di quelle piuttosto conosciute, presente anche in Gdo e riconosciuta un po da tutti (tranne che dai soliti blogger criticoni in fregola da traffico sul loro sito a tutti costi), come un Vermentino dall'ottimo anzi dall'eccezionale rapporto qualità-prezzo.
Il Canayli è un vino tutt'altro che omologato, stereotipato, comune, il tutto senza ricadere nel ruffiano.
La cooperativa conta su 135 soci della zona di Tempio Pausania e una produzione di circa 1.300.000 bottiglie, con i bianchi in grande spolvero e quasi tutti a base Vermentino.
Il Canayli viene prodotto nella vallata San Leonardo in quel di Calangius, in quantità decisamente contenute per ettaro (60 q.) e terreno granitico, scarico di sostanze nutritive, dove la vigna ha imparato a soffrire e concentrare il succo in pochi ma preziosi chicchi d'uva.
Il colore del Vermentino per me è sempre un po' un mistero perchè, se guardo nelle guide e nelle schede tecniche dello stesso produttore viene evidenziato quasi sempre con un giallo paglierino, ma personalmente lo interpreto più come un giallo dorato scarico.
I suoi profumi, all'inizio un po' timidi anche per via di una temperatura di servizio piuttosto bassa, nel bicchiere e dopo adeguata areazione spaziano dalla macchia mediterranea (timo, salvia), alla pesca gialla matura, mazzo di fiori di campo in prevalenza gialli, un tocco di frutta tropicale (più mango che ananas) e una tenue ma piuttosto diffusa nota di peperone verde.
La bocca è slanciata, diretta, con sottofondo agrumato (che non avevo percepito al naso), decisamente sapida, anzi lo definirei un sorso quasi salato e soprattutto minerale (anche questo non percepito al naso).
Lo definirei un vino pieno, completo, anche eclettico per la sua vivacità e le sue differenze tra naso e bocca, con giusta lunghezza e buona personalità complessiva, da abbinare naturalmente a piatti di pesce, soprattutto spada alla griglia con verdure saltate, oppure linguine al tonno fresco.
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