Il Lacrima di Morro d'Alba è un vitigno semiaromatico che viene coltivato esclusivamente nelle colline intorno a Morro d'Alba, cittadina di 2000 abitanti adagiata sulle dolci colline marchigiane e a circa 15 km dal mare adriatico.
Come riporta un lungo articolo di Bibenda, sembra che il primo personaggio famoso ad innamorarsi di questo vino sia stato Federico Barbarossa, che nel lontano 1167 si insediò a Morro d'Alba con le sue truppe per dare l'assalto ad Ancona.
Chiaramente il vino di allora era molto diverso da quello che oggi possiamo trovare in commercio.
Ancora in anni (enologici) abbastanza recenti veniva considerato un vino rustico; l'affinamento enologico e la caparbietà di alcuni produttori verso una continua ricerca della qualità hanno portato questo vino ad essere conosciuto in tutta Italia e talvolta anche all'estero (v. paesi anglosassoni).
Come molti sanno il nome di questo vitigno deriva dalla particolarità del suo acino che durante la maturazione si rompe facendo fuoriuscire una goccia chiamata appunto lacrima.
Ho provato il Lacrima di Morro d'Alba di Umani Ronchi durante una serata Ais.
Rubino con riflessi porpora nel bicchiere, discreta la consistenza.
Intenso e complesso esprime un ventaglio di profumi tipici del vitigno, con una bella presenza fruttata e floreale (prugna, ciliegia, una nota di viola appassita), oltre ad una inconfondibile vena speziata soprattutto bacca di ginepro e chiodo di garofano.
In bocca ha un perfetto equilibrio, con un tannino fine e gentile su un finale lungo e amaricante.
Un vino armonico e convincente da 85 punti.
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