E' un classico di sempre ma nel contempo riesce a sorprendere anche il wine lover più esperto.
Si tratta del Sauvignon di Livio Felluga e anche se non stiamo parlando del loro Terre Alte, un vero e proprio top enologico italiano nella sua categoria, siamo pur sempre ad un livello qualitativo davvero molto alto, frutto di un lavoro partito molto tempo fa, quando in Italia ancora prevaleva il vino del contadino e delle damigiane riempite fino all'orlo di vino da tenere in cantina.
L'azienda di Cormons ha da sempre capito che puntare dritti sulla qualità avrebbe senza dubbio premiato l'azienda e ad oggi si ritrovano con una selezione di etichette di grandissimo spessore qualitativo.
Anche questo semplicissimo Sauvignon degustato ancora la scorsa estate con gli amici ad una cena con i piatti preparati dallo chef Daniele Scanziani, ha riservato la certezza della buona bevuta insieme ad una ricercata raffinatezza sia nei profumi che al palato.
Distintivi i sentori di lavanda, puntuali quelli di frutta gialla matura, mentre sorprendenti sono quelli di pompelmo e mandarino.
Al palato il sorso è succoso, elegante che invita alla beva ma anche alla riflessione di un bicchiere pieno e polposo.
Un bicchiere dopo l'altro il vino cambia e il palato si delizia sulle note fresche e sapide, con perfetta simmetria scorrevole e ritmata, fino all'epilogo lunghissimo e con rimandi salini che sfumano lentamente.
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