Iniziamo il primo post dell'anno con due proposte che ho bevuto durante queste rilassanti vacanze natalizie e che rimandano alla Sicilia e ad un suo produttore che come pochi riesce a rappresentare in modo perfetto il territorio circostante.
Sto parlando di Donnafugata, produttore da più di 300 ettari di cui metà in affitto, ma che sembra lavorare in modo quasi artigianale.
La sua forza sta qui, grandi numeri tanto che le sue bottiglie si trovano agevolmente sul mercato sia on che off line, ma grande attenzione alla qualità di ogni singola bottiglia che esce, con una qualità media che si percepisce in maniera chiara e netta più alta della media dei produttori non solo siciliani.
Il Sur Sur di Donnafugata è un monovarietale di Grillo di recente creazione, che va nel solco di tutti i precedenti prodotti della prestigiosa casa vitivinicola siciliana, quindi che devono possedere personalità nel senso di distinzione rispetto ai soliti prodotti anonimi che caratterizzano molti produttori (una specie di marchio di fabbrica), territorialità nel senso di espressione della Sicilia più vera, una certa rotondità che significa una furba strizzatina d'occhio alla piacioneria ma senza esagerare e infine, ma non meno importante, un interessante rapporto qualità-prezzo.
E' il classico vino bianco da bere, non nel senso che gli altri vini bianchi siano solo da centellinare, osservare, degustare insomma tutto tranne che bere, ma di sicuro si tratta di un prodotto che messo al centro della tavola vedrete la bottiglia svuotarsi in un baleno.
Per quanto riguarda poi le note degustative, possiamo soffermarci su intense note di pompelmo rosa, pesca e erbe aromatiche, mentre al sorso si rivela pieno, superbo, con una intrigante nota salina che lo rende più salato che sapido.
Rimanendo in tema di Donnafugata iniziamo l'anno anche con un loro altro prodotto per cui personalmente riempirei di immaginari like il mio scombinato blog.
Si tratta del Kabir, un passito di Pantelleria, un passito naturale da uve Zibibbo, di grande impatto olfattivo grazie a intense nuance di miele di castagno, uva passa, agrumi, tè alla pesca, macchia mediterranea e, credetemi, tanto tanto altro ancora.
Il sorso è sorprendente per lo straordinario equilibrio che sa tenere tra le componenti dolci e quelle acide, amalgamate da un tratto salino e da una grande e coerente persistenza sul finale.
Commenti
Posta un commento