Torniamo dalla lunga pausa estiva e Baccanera lo fa alla grande con il resoconto di una serata 'austriaca', quindi abbinamento di bianchi e rossi di primo livello con piatti tipici del luogo.
Si parte con un entrèe a base di veri wurstel austriaci a base di pollo e di maiale cotti rigorosamente al vapore.
La nota importante da fare è che, in Austria a differenza che in Italia, la carne utilizzata per la produzione dei wurstel è di prima scelta, vista la predilezione del popolo austriaco per questo tipo di piatto.
Esattamente il contrario dei wurstel prodotti in Italia o destinati al mercato italiano, per i quali vengono utilizzati prodotti di scarto.
A questo primo piatto abbiamo provato ad abbinare il Muskateller di Dreisiebner Muster, che con le sue tipiche note aromatiche dolci di mela verde, salvia e timo, a cui poi si associa un sorso fresco e gustosamente minerale, spesso spiazza il wine lover meno esperto che si aspetta un sorso altrettanto dolce.
Secondo abbinamento con il Riesling di Rabl annata 2017.
Si tratti di un vino completamente diverso dal precedente e anche molto diverso dal successivo Riesling.
Rabl ne produce una versione fresca e sbarazzina di un vitigno dalle mille sfumature, che può dare vita a grandi vini o a vini semplici e beverini.
In questo caso siamo nella seconda categoria, anche se nonostante la grande bevibilità risulta tutt'altro che scontato.
Si passa poi al classico stinco di maiale. Anche in questo caso lo stinco è carne rigorosamente austriaca e lo si nota dalla sua grandezza, che lo Chef Fabrice ha cucinato per diverse ore rendendo la carne tenera come burro ed estremamente gustosa.
L'abbinamento è stato provato con il Riesling Pichler di Loibner Loibenberg, annata 2015.
Qui si passa ad un Riesling decisamente più intenso nei profumi e decisamente complesso all'analisi olfattiva.
Le sensazioni si concretizzano in brillanti note agrumate che si alternano ad un accenno di pesca matura e albicocca, frutta secca, note di fieno e di idrocarburi.
In bocca è carnoso, fresco e piacevole, un giusto equilibrio di bevibilità e potenza costruttiva sul palato.
E' il vino che non smetteresti mai di bere ...... e invece dobbiamo trattenerci in quanto ci aspetta un ultimo abbinamento.
Si tratta del Ungerberg di Paul Achs, un Blaufrankisch prodotto nel Burgerland, terra vocata per questo tipo di rossi.
Si tratto di un vinone, estremamente ben fatto ed elegante che più che in abbinamento è stato apprezzato come meditazione da fine pasto.
Alle note di ciliegia matura e mostarda, si abbinano interessanti note minerali di pietra bagnata e accenni speziati di pepe nero.
Intenso e corposo, ben centrato con il leggero pizzicore dei tannini che insistono sul palato quanto basta.
E' un vino da fascia medio alta che sorprende e fa capire che anche in Austria si possono fare e bene dei grandi rossi.
Si parte con un entrèe a base di veri wurstel austriaci a base di pollo e di maiale cotti rigorosamente al vapore.
La nota importante da fare è che, in Austria a differenza che in Italia, la carne utilizzata per la produzione dei wurstel è di prima scelta, vista la predilezione del popolo austriaco per questo tipo di piatto.
Esattamente il contrario dei wurstel prodotti in Italia o destinati al mercato italiano, per i quali vengono utilizzati prodotti di scarto.
A questo primo piatto abbiamo provato ad abbinare il Muskateller di Dreisiebner Muster, che con le sue tipiche note aromatiche dolci di mela verde, salvia e timo, a cui poi si associa un sorso fresco e gustosamente minerale, spesso spiazza il wine lover meno esperto che si aspetta un sorso altrettanto dolce.
Secondo abbinamento con il Riesling di Rabl annata 2017.
Si tratti di un vino completamente diverso dal precedente e anche molto diverso dal successivo Riesling.
In questo caso siamo nella seconda categoria, anche se nonostante la grande bevibilità risulta tutt'altro che scontato.
Si passa poi al classico stinco di maiale. Anche in questo caso lo stinco è carne rigorosamente austriaca e lo si nota dalla sua grandezza, che lo Chef Fabrice ha cucinato per diverse ore rendendo la carne tenera come burro ed estremamente gustosa.
L'abbinamento è stato provato con il Riesling Pichler di Loibner Loibenberg, annata 2015.
Qui si passa ad un Riesling decisamente più intenso nei profumi e decisamente complesso all'analisi olfattiva.
Le sensazioni si concretizzano in brillanti note agrumate che si alternano ad un accenno di pesca matura e albicocca, frutta secca, note di fieno e di idrocarburi.
In bocca è carnoso, fresco e piacevole, un giusto equilibrio di bevibilità e potenza costruttiva sul palato.
E' il vino che non smetteresti mai di bere ...... e invece dobbiamo trattenerci in quanto ci aspetta un ultimo abbinamento.
Si tratta del Ungerberg di Paul Achs, un Blaufrankisch prodotto nel Burgerland, terra vocata per questo tipo di rossi.
Si tratto di un vinone, estremamente ben fatto ed elegante che più che in abbinamento è stato apprezzato come meditazione da fine pasto.
Alle note di ciliegia matura e mostarda, si abbinano interessanti note minerali di pietra bagnata e accenni speziati di pepe nero.
Intenso e corposo, ben centrato con il leggero pizzicore dei tannini che insistono sul palato quanto basta.
E' un vino da fascia medio alta che sorprende e fa capire che anche in Austria si possono fare e bene dei grandi rossi.
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