Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2016

La ricercata eleganza del Frimaio, passito da vendemmia tardiva di Rizzi

Frimaio di Rizzi Può sembrare strano a chi non conosca il mondo del vino ma non è per nulla facile o scontato fare un buon passito. Molti produttori mettono in produzione vini dolci solo per poter offrire al cliente una gamma completa di vini. Invece cimentarsi con un passito è una scelta tutt'altro che facile, che richiede a monte la selezione del vitigno ideale per la zona di produzione, una buona e sana uva in vigna, cure praticamente continue, basse rese se si vuole concentrare gli zuccheri in pochi e preziosi acini, una vendemmia che o è tardiva, con tutti i rischi connessi o leggermente ritardata con conseguente raccolta degli acini in apposite cassette lasciate appassire al sole o al coperto, ma sotto l'influenza della ventilazione forzata, il controllo continuo della sanità di ogni grappolo per evitare il diffondersi di marciumi e muffe che renderebbero utilizzabile l'uva per la vinificazione ...... A questo pensavo l'altra sera mentre con il solito gr

Viaggio tra i vitigni autoctoni rari: il Terrano

Terrano Hodì di Parovel Il Carso è una splendida e ribelle terra di frontiera, per metà in Italia e per l'altra metà in Slovenia, un altopiano roccioso di origine calcarea che va dalle Alpi Giulie al mare Adriatico ed è caratterizzato da terreno impervio, roccioso, frammentato e permeabile all'acqua che ha scavato grotte, fiumi carsici e piccole valli, ricoperte da una terra rossa slavata dalla pioggia e dalla bora. Un terreno quindi piuttosto povero dove la vite cresce con fatica e dove non possono che adattarsi e dare il meglio solo vitigni autoctoni come la Vitoska, la Malvasia Istriana e il Terrano. Tutti vitigni con una loro ben precisa e inconfondibile personalità, l'esatto opposto dell'omologazione tipica dei vitigni internazionali, che portano a vini estremi e scontrosi, coltivati da altrettanto difficili viticoltori friulani che spesso hanno chiare origini slovene (Gravner, Branko, Kante, Skerk e tanti altri). Nello specifico il Terrano è un vino decisa

I diciannove anni del Brunello di Montalcino di Tenuta Caparzo

Brunello di Tenuta Caparzo Non è facile trovare una bottiglia di diciannove anni ancora in ottimo stato, ma se ci riusciamo vuol dire che il vino è stato ben conservato e soprattutto che era in grado di sostenere un lungo invecchiamento. Oggi vorrei parlare del lento cerimoniale e la sottile emozione che prova un appassionato di vino ad aprire una bottiglia il cui contenuto è nato in vigna, lavorato e imbottigliato quasi vent'anni prima. Si parte ovviamente con l'apertura del tappo di sughero, che deve essere fatta con estrema attenzione e delicatezza di movimenti, perché non ne conosciamo la sua condizione. Il tappo potrebbe essere in parte impregnato di vino e quindi fragile oppure essersi decisamente asciugato, in entrambi i casi non un buon segno. L'annusata del tappo di sughero per trovare il famoso 'odore di tappo' è ormai consuetudine, ma chissà perché sui vini meno recenti si tende sempre ad avere dei dubbi, come se il maggiore o minore tempo trasc

Il Vermentino di Valdifalco targato Loaker

Vermentino Valdifalco I Loaker sono famosi produttori di wafer dell'Alto Adige, ma pochi sanno che, da più di trent'anni, Rainer uno dei tre fratelli Loaker è un appassionato produttore di vino con tre tenute in Italia, di cui una in Alto Adige, e due in Toscana, nella patria del Brunello e in Maremma. La conduzione di tutte e tre le tenute è rigorosamente biodinamica che comprende l'utilizzo del corno letame e corno silicio, l'assoluto divieto dell'utilizzo di diserbanti e pesticidi in vigna, oltre che l'apporto dei soli lieviti naturali al posto di quelli industriali selezionati. A tutto questo viene abbinata la coltivazione di particolari erbe da sfalcio che contribuiscono a garantire biodiversità all'ambiente, attirando in vigna api e bombi che vengono utilizzati per la lotta integrata contro i parassiti della vite. La tenuta Valdifalco, acquistata nel 1996 dai Loaker, si trova nel comune di Magliano in Toscana, in provincia di Grosseto, non lon

Kamie di Parovel, Muscat Petit Grain di Grosjean, Pinot grigio di Ronco Belvedere

Inauguro oggi una serie di post di bevute interessanti ma che per mancanza di tempo devo per forza concentrare in poche righe. L'alternativa sarebbe lasciare che gli assaggi cadano nell'oblio informativo, ma sarebbe un peccato da astemi in cui non ho intenzione di ricadere. Ecco allora di seguito alcuni prodotti assaggiati e garantiti da Baccanera. Kamie Extra Dry - Parovel Kamie di Parovel Parovel è produttore del Carso, un altopiano pietroso, battuto di freddi venti di bora in inverno e con estati calde e siccitose, dove la vite trova un terreno povero e dove le condizioni climatiche hanno consentito l'acclimatamento di un numero limitato di vitigni, quasi tutti autoctoni. Di Parovel ho già assaggiato alcuni interessanti prodotti ma questa volta ho dedicato le mie attenzioni a Kamie, spumante frutto di un incrocio tra Malvasia istriana e Glera che si dimostra un prodotto fresco, semplice ed essenzialmente immediato. Niente male il naso dal tratto fragrante, er

Il mitico e unico Brunello Biondi-Santi

Brunello Biondi Santi Approfittando di questo finale di primavera ancora piuttosto piovoso e insolitamente freddo, è giunta l'ora di rompere gli indugi e assaggiare gli ultimi grandissimi vini rossi della stagione, prima che l'estate mi indirizzi inevitabilmente sui vini bianchi via via sempre più semplici e meno strutturati (e beverini). Ancora una volta è una serata in compagnia e una cena abbinata in maniera perfetta a fare da contorno ad una emozionante bottiglia di Brunello di Montalcino della Biondi-Santi, vino che mi è stato regalato dai miei ex colleghi di lavoro per un giorno speciale. Per i pochissimi che non lo sapessero stiamo parlando di un vino che non si limita semplicemente ad essere di classe superiore, ma che ha fatto letteralmente la storia della viticoltura italiana. Tutto inizia nei primi decenni del 1800 (quindi un'era geologica fa) quando un tale Clemente Santi, di professione farmacista, pare che assecondando la sua passione si dedicasse pi

La classe senza confini del Contessa Entellina 'Mille e una notte' di Donnafugata

Mille e una notte di Donnafugata E' la prima volta che assaggio un Contessa Entellina Doc e l'approccio è diretto verso il vino più rappresentativo di questa denominazione, il Mille e una notte, che poi è anche il vino di punta di Donnafugata, azienda tra le più rinomate e di successo di tutta la Sicilia. Per raccontare adeguatamente questo nettare della terra siciliana, non si può che partire dal terroir, ovvero quell'insieme di terreno e condizioni pedoclimatiche che influiscono in maniera determinante su quel liquido scuro e saporito che entra in una bottiglia da 75 cl, dopo infinite e assidue attenzioni. Donnafugata è suddivisa in tre diverse zone della Sicilia. Pantelleria dove dall'incrocio del suolo di origine vulcanica e delle amorevoli cure verso le vigne piantate a Zibibbo viene prodotto il mitico Ben Ryè, che ho avuto la fortuna di assaggiare più di una volta. Il paesaggio è straordinariamente unico, con vigne che si arrampicano sui declivi roccio

Mini verticale di Barbaresco Montefico La Ca' Nova

Ci stava proprio la mini verticale di Barbaresco Montefico di La Ca' Nova in un mercoledì sera di tarda primavera. Sei annate: 2013, 2012, 2011, 2009, 2008 e 2005 hanno allietato la serata passata in bella compagnia del solito gruppo di 'astemi'. Per chi non lo sapesse la collina di Montefico si trova poco a est del paese di Barbaresco, zona particolarmente vocata alla produzione di Nebbiolo su terreni ricchi di argilla calcarea, anche se poi una buona parte della differenza la fa anche il produttore con i suoi interventi agronomici in vigna e con quelli da alchimista in cantina. Oggi riesce difficile crederlo ma c'era un tempo in cui il Barbaresco veniva considerato come un sostituto del più famoso Barolo. Poi alcuni grandi produttori, tra cui il primo è stato Angelo Gaja, hanno smarcato il Barbaresco concedendogli dignità e notorietà e rendendolo uno dei prodotti più appetibili sul mercato, anche in funzione del buon rapporto qualità-prezzo. La Ca' Nova n