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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

BARBERA D'ASTI MONTEBRUNA (2011) - BRAIDA

Braida è un produttore di Rocchetta Tanaro in provincia di Asti. La denominazione corretta di questo vino è Barbera d'Asti Docg, fermenta in vasche di acciaio per 2 settimane per poi fare affinamento in botti di rovere per 1 anno. La Barbera che viene prodotta con il nome di Montebruna ha un titolo alcolometrico di 15,5 e si sentono tutti. Nel bicchiere il colore porpora con dei bei riflessi violacei ne svelano subito la giovinezza (2011). All'esame olfattivo è intenso e complesso, di qualità fine. E' speziato e fruttato con dei sentori di pepe e cannella, mentre tra i frutti spicca l'amarena e in generale la frutta matura. In bocca mi sarei aspettato un po' più di freschezza e sapidità. I tannini sono potenti e astringenti sulla lingua, ma potrebbe essere dovuto alla giovane età. Per il resto è abbastanza intenso e persistente. Un vino da 80 / 82 punti che non mi ha fatto emozionare ma che potrebbe migliorare tra uno o due anni. Se i tannini diventeran

BAROLO BRICCO ROCCHE BRUNATE DOCG (2005) - CERETTO

Ceretto è senza dubbio uno tra i migliori produttori di Barolo. Le vigne sono posizionate a Castiglione Falletto, proprio al centro della zona di produzione del Barolo. Le vigne che producono questo vino sono state impiantate nel 1974 e dal 1978 hanno incominciato a produrre un Barolo che all'epoca era molto diverso dall'attuale. Le annate da incorniciare erano due o tre ogni decennio il resto buono o nemmeno. Dal 2000 e ad eccezione di 2002 per via della grandine e 2003 a causa del gran caldo le annate ottime se non eccellenti sono praticamente continue. Il Barolo Bricco Rocche Brunate Docg di Ceretto all'aspetto si presenta di un bel colore granato vivo, quasi trasparente sull'unghia, consistente nel bicchiere. All'olfatto è intenso e decisamente complesso. Fruttato e poi speziato si riconosce il pepe, la liquirizia, una certa nota smaltata (etereo). Tra i fiori si distingue netta la viola. Al gusto è caldo con i suoi 14,5% di titolo alcolometrico e

AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOC - MONTRESOR

L'Amarone è un vino che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale di vendite soprattutto sui mercati esteri ma anche su quello italiano. Che si tratti di moda o vera gloria quando ci si trova davanti ad un Amarone non si può comunque rimanere indifferenti e le aspettative spesso sono inconsciamente piuttosto elevate. Il colore è di un bel granato con un centro rubino vivace, segno di un vino in piena evoluzione. Al naso è abbastanza intenso e complesso, di qualità fine. Prima fruttato (confettura) poi speziato e floreale (fiori secchi); ricorda la legna bagnata, con un accenno di cacao che esce per ultimo. In bocca l'ho trovato caldo e morbido, abbastanza fresco e abbastanza sapido (e qui mi aspettavo di meglio), ovviamente tannico, con note tostate, di marmellata e amaricante su un finale non particolarmente lungo. Nel complesso ottimo a livello olfattivo, mi aspettavo di meglio sull'equilibrio tra durezze e morbidezze.

LE COOPERATIVE VITIVINICOLE: SVILUPPI E STRATEGIE PER LA CRESCITA

Le prime cooperative vitivinicole sono nate in Italia verso la seconda metà dell'Ottocento ma è a partire dagli anni '60 che iniziano a diffondersi e proliferare. Costituiscono una parte fondamentale del tessuto vitivinicolo italiano, anche se il modello organizzativo e di lavoro può essere molto diverso. La più grande cooperativa esistente in Italia è la GIV, che riunisce diversi marchi conosciuti a livello nazionale. In questo caso la cooperazione è soprattutto a livello di marketing, commercializzazione e logistica; per il resto ognuno dei marchi ha una filosofia produttiva autonoma. Altro conto invece sono le cooperative che riuniscono soci / aziende che si identificano con uno specifico tratto distintivo come può essere l'attiguità territoriale. Le cooperative non ragionano quasi mai secondo un'ottica industriale ma appunto cooperativo; quindi ad esempio in caso di vigna devastata dalla grandine il contadino riceve comunque un compenso, magari inferiore

LUGANA DOC - TENUTA ROVEGLIA

Una delle mie prime visite al Vinitaly 2013, subito dopo un veloce passaggio negli stand della  Franciacorta dove ho degustato un outsider che mi ha molto sorpreso per eleganza e persistenza (il Millesimato Rosè 2012 della 'Cantine La Fiorita'), è stata l'azienda agricola Tenuta Roveglia di Pozzolengo (BS). Avevo letto qualche articolo sulle riviste specializzate di apprezzamento dei suoi Lugana e incuriosito ho deciso di fermarmi al loro stand (incredibilmente quasi vuoto almeno in quel momento). Per iniziare mi è stata proposta la degustazione del 'Lugana Limne', il loro Lugana base. Sono sempre stato convinto, da quando ho iniziato a interessarmi al vino, che un'azienda si capisce come lavora principalmente assaggiando i loro prodotti base e il Limne si è subito segnalato per un vino di carattere, con buona struttura e corpo e un eccellente rapporto qualità-prezzo. Le vigne che lo producono crescono su un terreno argilloso-calcareo, con elevata conce

TRAMINER ALTO ADIGE DI HOFSTATTER, EBO DI SUVERETO, FRANCIACORTA SATEN DI TENUTE DI MONTE DELMA

Traminer - Alto Adige Doc (2012) - Josef Hofstatter Alla vista si presenta di un bel giallo paglierino luminoso con riflessi verdolini e di buona consistenza, in linea con i suoi 14 gradi di titolo alcolometrico. Intenso e abbastanza complesso, di qualità fine si riconosce l'ananas e più in generale un mix di frutta tropicale. In bocca si distingue per sapidità e morbidezza. Il contatto di alcune ore con le bucce gli conferisce una struttura eccellente. E' pronto ma sarei curioso di assaggiarlo tra un paio d'anni. Vino da 84-86 punti, lo considero un Traminer 'classico', tecnicamente ineccepibile di un produttore tra i più famosi dell'Alto Adige. Ebo - Val di Cornia Doc (2009) - Suvereto Petra Il colore è granato con riflessi aranciati, consistente. All'olfatto si presenta intenso e complesso, fine. Alle prime note speziate segue il cuoio e il pellame con un sottofondo di note vegetali. Al gusto è inevitabilmente caldo, abbastanza fresco e sap

IMPRESSIONI DAL VINITALY 2013

Sono stato come immagino molti di voi al Vinitaly e devo dire che l'impressione iniziale è stata subito quella di assistere ad un evento assolutamente in controtendenza rispetto alla crisi in atto nel nostro paese. Del resto i numeri che sono stati comunicati dai vari istituti di ricerca parlano chiaro: a fronte di un importante calo interno si assiste ad un promettente aumento delle vendite all'estero di vino italiano. Istituti di ricerca a parte mai come quest'anno si sono visti tanti buyer esteri al Vinitaly in cerca di aziende conosciute e anche di piccole realtà in forte crescita. Il sistema vitivinicolo italiano, come si sa, è suddiviso in una miriade di piccole e medie aziende tra cui molte hanno raggiunto un livello di eccellenza produttiva che altri paesi difficilmente potranno eguagliare nei prossimi anni, compresi i nostri famosissimi cugini francesi. L'estrema parcellizzazione delle aziende vitivinicole si presenta sia come un vantaggio, ad esempi