Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Planeta Brut Metodo Classico (Carricante)

L'universo di Planeta e dei suoi vini non smette di sorprendermi. Anche in questo ennesimo assaggio è possibile riscontrare l'elevato livello tecnico e qualitativo raggiunto dall'azienda siciliana, che negli anni 90 ha contribuito, insieme ad un pugno di altre aziende del territorio, a portare la viticoltura siciliana da grande contributore di uva da taglio per i vini del nord a produttore con un'anima e una coltura per il vino sorprendenti.  In questo caso si tratta di uno spumante metodo classico a base Carricante. La vendemmia precoce aiuta sicuramente a dare al vino quella freschezza che in uno spumante non può mai mancare. Dopo la vinificazione inizia un invecchiamento di 20 mesi sulle fecce fini. Un vitigno autoctono siciliano, caratteristico con le sue floreali e fruttate come quelle tropicali, di agrumi e di spezie. In bocca ha una spalla acida importante e bollicine finissime che solleticano il palato. Ottimo con tartare di pesce crudo.

Gramolina, il Rosato di Everto Wines

Di EvertoWines e dell'interessante progetto di Alberto e Luigi vi avevo già parlato in un mio precedente post ( Everto Wines ). Essendosi instaurato un bellissimo rapporto e trovandomi da quelle parti a trascorrere qualche giorno, dove il sottoscritto ha una piccola casetta e dove si ritira quando si vuole veramente rilassare (la mia vera vacanza), ho deciso di fare ancora visita alla loro azienda vitivinicola. Una piccola realtà di 4 ettari totali di cui 3 vitati in cui si coltivano diversi tipi di uve autoctone come la Barbera e il Cortese e che anche quest'anno si avvicinano alla fatidica data della vendemmia, in previsione intorno a metà settembre. In occasione di questa mia visita alla cantina e alle vigne che circondano una bella casa da poco ristrutturata mi è stato fatto assaggiare l'ultimo nato in casa Everto. Si tratta di Gramolina, un rosè a base Barbera con macerazione di qualche ora sulle bucce che ha tra i suoi punti di forza una freschezza e una piacevolezza

Castello Pomino, Pomino Bianco Riserva Benefizio (2018), Frescobaldi

  Marchesi Frescobaldi è senza ombra di dubbio una delle cantine italiane con più storia e una delle più famose all’estero. E’ dai primi anni del 300 che la famiglia Frescobaldi produce vino in Toscana. Inutile qui elencare la serie di innovazioni tecniche e di idee tradotte sul territorio che la cantina ha introdotto durante la sua lunga storia. Basti ricordare che per primi hanno impiantato in Italia alcuni dei vitigni internazionali ad oggi usatissimi e comuni come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Pinot nero. Una realtà italiana che ha saputo coniugare ricerca e tradizione, amore per il territorio e innovazione. Tra le prestigiose tenute di Frescobaldi occorre ricordare la Tenuta dell’Ornellaia a Bolgheri, che con il suo vino di punta fa incetta di premi internazionali. In una di queste tenute viene prodotta una bottiglia che mi è capitato di bere recentemente. Si tratta del Pomino Bianco Riserva ‘Benefizio’, uno Chardonnay 100% che già nel 1878 vince la medaglia

Petit Arvine e Petite Rouge dell'Institut Agricole Regional

Serata di assaggio dei vini, appena arrivati, dell'Institut Agricole Regional di Aosta. Dell'istituto e delle sue varie attività ho già parlato in un recente post di marzo. Mi basterà ricordare che, quasi unico nel panorama italiano, l'istituto è contemporaneamente scuola agraria, azienda agricola, svolge numerosi corsi di formazione professionale, ed è un laboratorio di sperimentazione su diversi fronti, frutticoltura, zootecnia, viticoltura-enologia, attraverso il quale l'istituto ha riscoperto numeri vitigni 'dimenticati' sul territorio e grazie alla tecnica delle micro vinificazioni ha rimesso in produzione vini estremamente interessanti. Mi è già capitato di parlarvi di un entusiasmante Blanc du Priore, da uve grenache vinificate in bianco con leggera macerazione sulle bucce. Ora è la volta di altri de interessanti vini dell'istituto. Si tratta del Petit Rouge e del Petite Arvine. Partiamo da quest'ultimo che è indubbiamente il più 'semplice'

Pietra Marina Etna Bianco Superiore (2002) Benanti

  Quando si parla di Pietra Marina Etna Bianco Superiore vuol dire che siamo davanti ad uno dei 10 migliori bianchi d’Italia. Personalmente mi ricorda molto il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini, altro grandissimo bianco italiano. Se poi aggiungiamo che la bottiglia di Pietra Marina era un 2002 ma a livello di acidità, complessità, struttura, eleganza e finezza era ancora nel pieno dei suoi anni migliori, allora si può capire di cosa stiamo parlando, visto che di bianchi così longevi ce ne sono molto pochi sul mercato, e non solo di quello italiano. Ma andiamo con ordine, partendo giustamente dal suo produttore. Benanti è tra le più prestigiose cantine siciliane, una viticoltura quella siciliana che è cresciuta in qualità a livello esponenziale da circa la metà degli anni ’90 ad oggi. Merito di produttori come Benanti che hanno saputo puntare tutto sulla qualità e sui vitigni giusti piantati al posto giusto, con l’aiuto di agronomi ed enologi validi e coraggiosi. Ora la domanda è come na