Al rientro dalle vacanze estive non poteva mancare l'assaggio del primo vino comprato in vacanza.
Più precisamente si tratta del poco conosciuto Bianchello del Metauro, vitigno autoctono marchigiano che trova la sua naturale collocazione sulle dolci colline che guardano da poca distanza il mare Adriatico tra Fano e Senigallia.
La tradizione lo ha relegato a vino bianco giovane e fresco, diciamo pure beverino, adatto a rinfrescare la calura estiva e ad accompagnare semplici antipasti di mare o primi piatti non eccessivamente strutturati.
Roberto Lucarelli (tra gli altri) ne produce una versione più strutturata davvero notevole.
Da sempre Lucarelli rappresenta una pietra miliare della viticoltura marchigiana del Bianchello del Metauro, un vero e proprio portabandiera che con il Rocho è da sempre ai vertici della denominazione.
Il Rocho esprime un naso opulento di frutta esotica con un tocco minerale, fiori gialli e sentori aromatici, mentre al palato si mostra di buon peso ma anche grintoso, una spalla acida ben presente e una salinità elegantissima ne completano il profilo gustativo che si conclude con una lunghezza più che adatta al tipo di vino.
Ho deciso di partire con questo vino per festeggiare l'inizio della sesta stagione di attività del gruppo dei soliti astemi (il cui motto 'è un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo' rimane anche quest'anno) e devo dire che è stata una buonissima idea.
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