Tenute Roveglia è un produttore di cui ho già parlato diverse volte, avendolo intercettato a più di un Vinitaly.
Tuttavia a memoria credo di non avergli dedicato un post tutto suo ed ora è arrivato il momento di
rimediare.
Primo perchè l'azienda di Pozzolengo in provincia di Brescia se lo merita davvero e poi perchè, con il gruppo degli astemi, abbiamo fatto un importante acquisto di diversi suoi vini e il primo che ho riassaggiato è un incredibile rapporto qualità-prezzo dal nome di Limne.
Come si può leggere sul semplice sito dell'azienda, Tenute Lugana nasce dall'amore per la terra dell'industriale svizzero Federico Zweifel, alla fine dell'800.
Dopo diverse generazioni, la produzione di Tenute Roveglia si è arricchita di diversi prodotti come vini rossi e grappe, anche se non credo di sbagliare nell'affermare che il Lugana è di sicuro il portabandiera dell'azienda, nonchè un vino di prestigio soprattutto nella sua versione più complessa come il 'Filo di Arianna'.
Tuttavia oggi vi parlo del Limne, un Lugana dalla classe cristallina e come già detto da un rapporto qualità-prezzo impareggiabile che, anno dopo anno, si conferma come uno dei miei bianchi preferiti in questa fascia di prezzo.
Devo anche ammettere che sono un vero e proprio ammiratore del Lugana, questo strano Trebbiano di Lugana, che su un terreno quasi pianeggiante e non lontano dall'influsso mitigatore del lago di Garda, da vita ad un vino minerale e sapido, con profumi che, partendo dai fiori gialli e dalla susina gialla, possono aspirare, nelle versioni più spinte e complesse, ai frutti tropicali come il mango e la papaia.
Il Limne fa parte della categoria dei vini da berne a secchiate e infatti sulla tavola dei soliti astemi dura sempre pochissimo, d'inverno e d'estate, con qualsiasi abbinamento.
Soffermandoci sul suo colore lo potremmo definire un celestiale paglierino con riflessi dorati e brillanti.
Il naso spicca per le sue note di fiori di campo, fiori gialli, erbe aromatiche, pesca gialla con un accenno di melone.
In bocca sorprende sempre per quel suo mix sapido-minerale che rende il palato unico ed appagante, con un retrogusto che a volte può risultare piacevolmente ammandorlato, mentre altre volte si concentra su una non insolita scia di pietra bagnata per retro olfazione.
Buono, concentrato e piacevole, risulta sempre una piacevole sorpresa.
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