Il Refosco dal peduncolo rosso è un vitigno molto coltivato in Friuli, dove raggiunge ottimi risultati in particolare tra il Tagliamento e Livenza, nei terreni argillosi e pesanti tipici di questa area alluvionale.
Ha origini storiche antichissime, pare infatti che i coloni romani lo coltivassero già nel II secolo a.C. nell'area intorno alla roccaforte di Aquileia.
Il clima in questa zona è mite, con discrete escursioni termiche tra il giorno e la notte che ne esaltano i profumi e con i venti freddi di 'bora' che consentono di tenere asciutti gli acini e di evitare marciume e muffe (con conseguente assenza dell'utilizzo di prodotti chimici per scongiurare l'insorgenza di tali problemi).
Il Refosco dal peduncolo rosso è così chiamato a causa del colore appunto rosso del 'pedicello' all'atto della vendemmia. Tra l'altro la buccia risulta ricoperta di un velo biancastro ricco di lieviti autoctoni.
La zona di produzione di questo Refosco vinificato in purezza è denominata Lison-Primaggiore e comprende i comuni di Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Fossalta di Portogruaro, Pramaggiore, Teglio Veneto più altre parti dei territori circostanti.
Il vino viene prodotto da un Consorzio che controlla attentamente i conferimenti degli associati, oltre a dispensare consigli e informazioni utili sulla base della peculiarità di ogni vigneto e a utilizzare la cosiddetta 'lotta integrata' al fine di limitare il più possibile l'utilizzo di trattamenti antiparassitari.
Il vino alla vista si presenta di un rosso rubino con riflessi violacei, con una buona lacrimazione tipica dei vini rossi al 13% di titolo alcolometrico.
Al naso è abbastanza intenso e sicuramente complesso soprattutto dopo una buona pausa . Si riconoscono inizialmente le note di frutti di bosco, in particolare la mora. Poi in modo del tutto sorprendente si staglia netto il sentore di peperone verde che fa ricordare più un cabernet sauvignon o cabernet franc.
In una degustazione alla cieca mai avrei pensato ad un refosco dal peduncolo rosso vinificato in purezza.
Al palato si rivela abbastanza caldo e abbastanza morbido, con tannini non invasivi e sapido vista anche la zona di produzione non lontana dall'influenza del mare.
Anche al gusto e con una importante influenza della via retronasale si sente netto il peperone verde che sorprende ad ogni sorso.
E' un vino sicuramente equilibrato e persistente, di corpo e armonico.
Allo stato evolutivo direi pronto; sarei curioso di assaggiare questa bottiglia tra un paio d'anni magari con un piatto di salumi e formaggi tipici del Friuli.
Commenti
Posta un commento