Passa ai contenuti principali

Breganze Doc al Westin Palace di Milano




Undici produttori di Breganze Doc, che producono dai classici tagli bordolesi, al raffinato Torcolato, e ancora Vespaiolo in varie forme e declinazioni, si sono presentati un freddo pomeriggio di ottobre al Westin Palace di Milano per presentare le loro eccellenze.
All'evento non poteva mancare Baccanera, che visto che era (quasi) di passaggio, ha ben deciso di fermarsi ad assaggiare dei prodotti che, anche se non possiamo definire di nicchia, certo non sono neanche poi così facili da ritrovare anche in una piazza importante come Milano.
La Doc nata nel 1969 in provincia di Vicenza comprende i comuni di Breganze, Fara Vicentino e Molvena, più una parte di altri comuni limitrofi tra cui il più famoso è Bassano del Grappa.

In questa zona molti viticoltori si sono concentrati sugli immancabili vitigni internazionali, raggiungendo delle buone performance con l'utilizzo della botte soprattutto per Cabernet e Merlot.
Accanto a questa produzione alloctona molto diffusa, si è sviluppata anche una produzione di Vespaiolo e Torcolato utilizzando il vitigno autoctono Vespaiola.
Il Vespaiolo è considerato dagli stessi veneti un buon vino da tavola, che grazie alla sua spiccata freschezza ben si abbina con preparazioni a base di uova e pesce; ma c'è anche chi crede che questo vino bianco possa aspirare a ben altre vette, fino ad ottenere un prodotto più strutturato e longevo grazie ad un importante affinamento in bottiglia e una buona selezione in vigna.

Il Torcolato invece è una nicchia che ha saputo trovare una propria precisa collocazione tra i vini passiti italiani, grazie ad un particolare approccio olfattivo che si traduce in fiori d'arancio, agrumi e miele di acacia che praticamente tutti i Torcolato (o almeno quelli da me assaggiati) possiedono in maniera più o meno distintiva, oltre ad altri profumi più tipici dei passiti del sud come albicocca secca, mallo di noce, datteri, fichi maturi, che si possono ritrovare anche nel Torcolato, ma in un tono più sfumato.

Vediamo ora una veloce carrellata degli assaggi che più mi sono piaciuti, in ordine assolutamente sparso.

Azienda agricola Ca' Biasi


Ho assaggiato il loro Torcolato annata 2012 e c'è da rimanerne impressionati.
A parte il colore che è comune a tutti i Torcolato, giallo ambrato con riflessi oro antico, il corredo olfattivo è ricco e variegato a partire dalla frutta candita, gli agrumi, il miele di acacia, la cannella, e tanto altro ancora.
Al palato la dolcezza naturale si fonde in un matrimonio perfetto con la freschezza della Vespaiola, con un bilanciatura perfetta tra struttura ed equilibrio.

Col Dovigo


Tra i vini di Col Dovigo mi ha colpito il Suam, un rosso dalla sorprendente personalità, frutto di una bassa resa (60 ql/ha) e una produzione di poche bottiglie, tanto che si può quasi parlare di produzione artigianale, ma senza lasciare nulla al caso.
Nasce da uve passite di Merlot e una selezione di Cabernet sauvignon, con affinamento in botte per 2 anni.
Pieno e vellutato, equilibrato ed elegante, è un vino davvero ben curato e ben fatto, attenzioni che si trasmettono in bottiglia e il risultato è di sicuro valore.

Io Mazzucato

Buoni sia il Vespaiolo, dalla intensa presa acida che si riverbera sul palato, fino ai profumi di agrumi e mallo di noce.
Se non lo si conosce si può pensare quasi ad un vino squilibrato verso le durezze, invece lo si può pienamente apprezzare con preparazioni a base di pesci grassi e di uova.
Ottimo anche un Torcolato molto classico, tra cui spiccano le note di miele di castagno, albicocca e fichi secchi, mentre in bocca lascia appositamente spazio alle note dolci anche se non manca l'apporto di freschezza dell'intraprendente Vespaiola.


Contra Soarda

Un produttore quasi visionario, che crede nelle potenzialità della Vespaiola, fino a farla affinare in bottiglia per 3 lunghi anni !!!
Un produttore biologico le cui vigne sono piantate su un terreno di origine vulcanica ricco di minerali.
Serve altro per completare il quadro?
Basse rese, tanta selezione e un apporto minimo di solfiti e appunto tanto tanto affinamento, perchè il Vespaiolo va aspettato.
Il Vignasilan ha stoffa raffinata, con quell'acidita leggermente smorzata rispetto alla maggior parte delle versioni 'pronte', una struttura solida che lo porta ad abbinamenti solo apparentemente azzardati con le carni rosse.
Assolutamente da provare, così come una versione completamente naturale, senza aggiunta di solfiti, senza controllo della temperatura, non filtrato e con fermentazione spontanea.
Qui si varca il cancello del vini che o ti piacciono o non li sopporti.
Si parte con il classico principio di ossidazione tipico dei vini bianchi naturali, reso ancora più particolare dalla macerazione sulle bucce. Le note più evidenti sono l'uva passa, l'erba medica, l'anice, mentre in bocca si dipana sui toni muscolari di una piacevole spinta tannica e finale davvero lunghissimo.
Di sicuro un vino che non passa inosservato.


Vitacchio Emilio


Un'azienda di una volta, un produttore genuino, tradizionale e con una amore senza confini per il lavoro in vigna.
Eccezionale il Torcolato che ha preso il 4 viti Ais, ma qui preferisco citare i vini rossi Refosco e Cabernet Sauvignon, il primo più vino da tavola, il secondo naturalmente raffinato ma sempre di grande bevibilità e semplicità.

Vigneto due Santi


Non poteva mancare la pecora nera del gruppo, che in questo caso si materializza nel banco degustazione di Stefano Zonta che presenta solo rossi, in un mare di Vespaiolo e di Torcolato ....
Molto interessante il loro Cabernet, ben fatto, strutturato ma non pesante, dai tannini piacevolmente setosi, profumi eleganti che virano dalla nota vegetale al pepe, delicati profumi di ribes, minerali di selce.
Nel complesso un vino piacevole e ben fatto.










  

Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una