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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Il tratto vellutato e versatile di Donnaluce di Poggio Le Volpi

Poggio le Volpi è un’azienda laziale la cui storia si può far partire negli anni ’20 quando Manlio  Mergè iniziò a commerciare vino sfuso e olio dai castelli romani alla capitale. Ma è solo nel 1996 che parte l’attività imprenditoriale con la creazione della società Poggio Le Volpi a Monte Porzio Catone, nell’entroterra laziale e più precisamente sui colli Albani, che presentano un suolo di origine vulcanica. Come molte altre giovani aziende, Poggio le Volpi ha il vantaggio di non doversi trascinare una polverosa storia enologica di dosso, ma può invece basare la propria filosofia aziendale su un azzeccato mix di tradizione del territorio, innovazione tecnica e continua sperimentazione, che determinano lo stile dei suoi vini in maniera unica e facilmente percepibile dal consumatore. Le uve utilizzate sono appunto quelle tradizionalmente coltivate sui colli Albani, come Malvasia di Candia e Trebbiano, ma anche Greco e vitigni internazionali. Tra l’interessante bouque

Vespa Bianco (2015) - Bastianich

Poche aziende possono vantare di essere diventate famose, di poter essere vendute nei migliori ristoranti e su molti canali del web, in tempi brevi dalla loro fondazione. Ma Bastianich ha dalla sua una indubbia potenza mediatica, a partire dalla madre Lidia Bastianich che, negli Stati Uniti, è considerata una vera e propria icona culinaria, mentre il figlio Joe invece è diventato famoso in Italia grazie alla partecipazione a Masterchef. I Bastianich oltre all'apertura di diversi ristoranti di successo soprattutto negli Stati Uniti, hanno investito in tre o quattro aziende vitivinicole italiane tra cui l'Azienda Agricola Bastianich a Cividale del Friuli, nata nel 1997. L'azienda è composta da due appezzamenti distinti, uno appunto a Cividale del Friuli e l'altro a Buttrio, per una superficie totale di 24 ettari. I terreni ricchi di argille, arenarie e calcare, posseggono il suolo perfetto per la produzione di grandi vini bianchi dallo spessore non comune. In p

Barbera d'Alba (2015) - Bartolo Mascarello

Un grande produttore lo riconosci non solo dai suoi cru aziendali, ma anche su quei vini cosiddetti di tutti i giorni dove, il terroir particolarmente vocato unito ad una filosofia aziendale che porta all'attenzione sia in vigna che in cantina anche per i vini meno pregiati, fanno la differenza. Questo punto di attenzione contribuisce a rendere grandi i grandi barolisti come Bartolo Mascarello. Di presentazioni non ne ha certo bisogno, anche perchè poche cantine sono legate in modo così stretto e indissolubile con il proprio fondatore come nel caso di Bartolo. Uno strano intellettuale-contadino che ha influenzato una intera generazione di barolisti e che ha contribuito, con il proprio pensiero filosofico sul vino e con il suo carisma, a creare l'attuale allure su cui si fondano oggi le Langhe. Una difficile eredità per Maria Teresa Mascarello che ne ha preso le redini alla morte del padre, garantendo una continuità della filosofia aziendale pur nella certezza che nulla