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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Trebbiano d'Abruzzo di Tiberio

Nel 2000 Riccardo Tiberio, export manager di un grosso gruppo abruzzese del vino, trova sulle colline di Cugnoli, a 23 km da Pescara, vigne vecchie di 60 anni di Trebbiano. Intuisce subito le potenzialità di quella vigna e decide coraggiosamente di buttarsi nell'impresa di acquistare quella vigna e iniziare a produrre vino. Nel 2008 è la volta dei figli Cristiana ed Antonio che si dividono il lavoro tra vigna e cantina. La cosa che sorprende è l'immediato successo che i vini di Tiberio suscitano tra gli addetti ai lavori. Riconoscimenti che arrivano pure da oltreoceano e che ne stanno decretando il successo anche da un punti di vista commerciale. A mio avviso le ragioni sono molteplici, partendo dalla scelta di prediligere la selezione massale rispetto a quella clonale. Per chi non lo sapesse la selezione massale prevede la riproduzione di un intero vigneto con lo scopo di mantenere la massima variabilità genetica all'interno della stessa varietà di vite. Il risultato è que

Le radici profondamente territoriali del Barolo Bussia (2005) dei Fratelli Barale

 Fratelli Barale è un punto fermo del Barolo di Langa, uno di quei produttori tradizionalisti e a conduzione famigliare che per fortuna si riescono ancora a trovare in questo lembo di Piemonte. La loro storia trasuda di passione per la terra a partire dal 1870, quando Francesco Barale tra i pionieri del Barolo, fonda la sua azienda agricola ai piedi del Castello di Barolo. Attualmente sono le sorelle Eleonora e Gloria a supportare il padre nel portare avanti l'azienda di famiglia e a tramandare la passione per la terra. L'approccio è sempre stato approntato verso il rispetto per la terra, che negli ultimi anni si è concretizzato nell'utilizzo dell'agricoltura biologica, quindi inerbimento nei filari, bando ai concimi chimici a parte rame e zolfo. Il lavoro in vigna, dove trovano posto vitigni come Arneis, Dolcetto e Barbera oltre al re della vigna il Nebbiolo, è orientato verso le frequenti potature e il diradamento dei grappoli per ottenere quella concentrazione del su

Barolo Gallinotto di Mauro Molino, annata 2004

  Per Mauro Molino l'enologia, la viticoltura, il Nebbiolo sono sempre stati parte della sua vita, un sogno che è diventato realtà quando, dopo aver lavorato come enologo per 5 anni alla Civ di Modena, torna in Piemonte per occuparsi dei vigneti lasciati in eredità dal padre. La terra per Mauro è stata una vocazione o ancora la consapevolezza di volersi mantenere radicato a quel pezzo di terra che era arrivato a lui tramite generazioni passate. Oggi i figli Matteo e Martina, dopo la giusta gavetta, sono in grado di prendere le redini dell'azienda e di condurla verso un futuro di sostenibilità e di rispetto ambientale, un percorso considerato ormai inevitabile nel campo della viticoltura moderna dai piccoli come dai grandi imprenditori. Siamo a La Morra e più precisamente in frazione Annunziata, dalle colline dolci con filari ordinati e ben curati e ogni tanto qualche casolare a delimitare le proprietà. 14 ettari di proprietà suddivisi in 4 vigneti Conca, Bricco Luciani, La Serr

Achelo Cortona (2018) - La Braccesca

Mi piace andare a trovare le aziende vitivinicole o assaggiare vini del territorio quando mi trovo in vacanza. Anzi sinceramente non capisco coloro che vanno in Sardegna e bevono Champagne, in Campania per bere Cabernet Sauvignon o in Alto Adige per bere Barolo. Oltre a scoprire belle realtà della zona, chiaramente dopo opportune ricerche pre-vacanze, è sempre bello poter accostare piatti della tradizione locale con vini del territorio. Il bello dell'Italia è anche quello che praticamente tutte le regioni, chi più chi meno, può vantare un patrimonio ampelografico di tutto rispetto e il livello qualitativo si è alzato un po' dovunque. Fatto sta che questa estate ho deciso di passare un po' di tempo, dopo l'immancabile settimana marina, nella zona vicina al Lago Trasimeno. Una zona di confine tra Umbria e Toscana, anzi i continui sconfinamenti erano all'ordine del giorno. Uno dei luoghi più belli e attivi anche sotto il profilo vitivinicolo è senz'altro Cortona, a

Gruner Veltriner di Abbazia di Novacella

Il Gruner Veltliner è un incrocio tra il Traminer e il St Georgen e viene coltivato soprattutto in Alto Adige. Le sue caratteristiche sono quelle di possedere una grande acidità e di avere un bouquet di note agrumate, soprattutto pompelmo e lime. La differenza la fanno le rese che devono necessariamente essere basse vista la vigoria naturale del vitigno, il terreno visto che ha trovato nel loss (la roccia sedimentaria austriaca) la sua massima espressione, e le temperature considerando che il vitigno resiste bene al freddo ma non altrettanto alla siccità. E' una varietà di uva molto diffusa in Austria, mentre in Italia è frequente nell'Alto Adige. In passato aveva varcato i confini nazionali e aveva conosciuto un periodo di grande spolvero in America e in particolare a New York, dove sembrava essere diventato di moda. Ma come tutte le mode è tramontato e per tutto sommato questo è stata un grande fortuna visto che ora se ne produce il giusto e raramente o praticamente mai trovi

Toscana Rosso Igt Guidalberto (2006) - Tenuta San Guido

Chi non conosce tenuta San Guido? La sua fama deriva dall'aver inventato il Sassicaia, cru di rilevanza mondiale che ha aperto la strada alla nascita dei 'supertuscan' e alla vendita di milioni di bottiglie nel lucroso mercato americano. Forse non tutti sanno che il nome della tenuta deriva da Guido della Gherardesca, ma la vera svolta vitivinicola la da il giovane marchese Mario Incisa della Rocchetta che, appena tornato dalla grande guerra, decide di iscriversi alla facoltà agraria di Pisa. Le sue origini sono piemontesi e la terra è un mestiere di famiglia visto che suo nonno Leopoldo, già nel 1862, aveva pubblicato il testo di ampelografia 'Descrizione dal vero di 105 varietà di uve, parte indigene e parte di origine straniere', oltre che collezionista di più di 170 diverse varietà di viti in vaso. Nel 1930 Mario sposa l'erede di una della più importanti famiglie maremmane, Clarice della Gherardesca, che in dote gli porta la Tenuta San Guido. Con il tempo pi