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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Verticale di Insoglio del Cinghiale

La Tenuta di Biserno, nel territorio di Bibbona, viene acquistata in anni recenti da Ludovico e Piero Antinori, storica famiglia che opera nel mondo del vino da intere generazioni e che hanno scritto un pezzo di storia enologica italiana con altri grandi produttori come i Frescobaldi, i Gaja ecc. Ma la storia è senz'altro più complessa e merita di essere raccontata. Dopo aver fondato e successivamente venduto a Robert Mondavi la Tenuta dell'Ornellaia, Ludovico Antinori decide di ripetere la positiva esperienza in Alta Maremma acquistando terreni nella zona intorno a Bibbona, in provincia di Livorno, creando la Tenuta di Biserno e successivamente su terreni più sabbiosi la Tenuta Campo di Sasso, sulla strada che collega Bolgheri a Bibbona. Qui viene deciso di piantare Cabernet, Merlot, Petit Verdot ma soprattutto Syrah che predilige questo tipo di terreno. La zona di produzione è tra le più vocate della Toscana in particolare per la coltivazione dei vitigni interna

Favinia Le Sciabiche Igt (2011) - Firriato

Le Sciabiche di Firriato, prodotto con Perricone e Nero d'Avola, è il classico prodotto siciliano dove il mare incontra la terra e le vigne. Vigneto praticamente a ridosso della scogliera di Calamoni, che esprime appieno il terroir fatto da un mix di sole, influenza salmastra del mare, vento costante e terreno roccioso e ricco di scheletro. In cantina Firriato usa il legno piccolo e grande ma non esagera ma permette al vino di presentarsi in tutta la sua estrema complessità. Le note predominanti di ribes, mirtilli in generale frutti di bosco è accompagnata da sentori balsamici e di pepe nero. In bocca il tannino è vellutato e controbilanciato da una bellissima sapidità che ricorda la vigna sul mare. Ottimo prodotto da abbinare con tonno appena scottato

Rossese di Dolceacqua Doc (2018) - Azienda agricola Caldi

Il Rossese di Dolceacqua è senza dubbio uno dei rossi d'Italia più interessanti e nel contempo più sottovalutati. In parte è sicuramente dovuto alla produzione quasi artigianale in termini di quantità di molti produttori, che quindi impedisce al vino una adeguata diffusione fuori dal territorio di produzione. Ci sono tanti vini che nel corso della nostra comunque fortunata vita non avremo modo di bere o perchè veramente rari o perchè prodotti dall'altra parte del mondo oppure semplicemente perchè inarrivabili in termini di prezzo. Tuttavia lasciarsi scappare un Rossese di Dolceacqua è un vero peccato, anche e soprattutto per le peculiarità quasi uniche di questo vitigno. Viene coltivato in una zona di confine tra Italia e Francia, nell'estremo lembo orientale della Liguria, su colline che degradano verso il mare, a 500-600 metri di altitudine e protette da vette ben più alte (Alpi Liguri). Una situazione pedoclimatica sicuramente molto particolare, che influenza i