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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Rosso Cortinie di Peter Zemmer

Sono ormai diversi i vini bevuti da Baccanera nel corso di questi anni.  Il blog esiste dal 2013 e devo dire che negli ultimi tempi ho decisamente alzato il livello qualitativo dei vini bevuti. Oltretutto non sono più riuscito a scrivere con continuità mentre le bevute, con amici o anche da solo, sono continuate copiose. Eppure nonostante le centinaia di vini assaggiati, spesso mi capita di sorprendermi a sorseggiare vini di assoluto livello che non avevo mai bevuto. E' il caso di Cortinie, il Rosso di Peter Zemmer, un rapporto prezzo qualità davvero sorprendente. I vitigni sono Lagrein, Merlot e Cabernet, nel più classico dei blend altoatesini, una resa bassissima di 55 l/h, da vigneti posti nei dintorni di Cortina con coltivazione a guyot. Buona posizione per l'irraggiamento solare, ottima areazione dei grappoli, sbalzi termici tra il giorno e la notte che arricchiscono gli acini di profumi intensi poi trasmessi al vino, completano il profilo di questo vino semplicemente chia

Nuhar Pinot nero e Nero d'Avola di Rapitalà

Nuhar di Rapitalà Rapitalà fa parte del Gruppo Italiano Vini, una delle maggiori realtà della viticoltura italiana, che al suo interno ha altri marchi prestigiosi come Nino Negri, Folonari, Castello Monaci, Ca' Bianca e molti altri. Di questo importante produttore siciliano ho assaggiato ad un pranzo tra amici l'ottimo Nuhar (fiore in arabo), un blend di Pinot nero e Nero d'Avola. Ero curioso di assaggiare questo incontro tra due grandi vitigni. Da un lato l'aristocratico e un pochino altezzoso Pinot noir, re della Borgogna, vino notoriamente raffinato e in parte eclettico, che non si adatta a tutti i luoghi perché solitamente necessità di un clima piuttosto fresco. Dall'altro il siciliano Nero d'Avola, un autoctono coltivato prevalentemente (se non solamente) in Sicilia, le cui caratteristiche permettono di dare ai vini corpo, sostanza e anima. Il risultato è senz'altro sorprendentemente positivo, visto che il Pinot ha mantenuto le sue note di freschezza, c

L'opulenza di Janù, Montepulciano d'Abruzzo di Jasci&Marchesani

Il vino si fa con l'uva .... ma poi in cantina tutto può cambiare. E' il caso di Janù, il Montepulciano d'Abruzzo di Jasci&Marchesani, azienda abruzzese di Vasto che ha puntato tansissimo sul biologico già in tempi in cui non era considerato una moda, una tendenza e nemmeno una necessità di mercato. Oltre al biologico questa azienda è evidentemente particolarmente vocata per le scelte estreme se si pensa che lo Janù fa un passaggio di 8 mesi in barrique nuove, più altri 8 mesi ancora in barrique nuove. Questo doppio passaggio influenza pesantemente il vino che naturalmente diventa morbidissimo al palato e che rilascia sentori di cioccolato fondente al naso. Un vino estremo dunque e se, personalmente, non ho mai amato l'uso indiscriminato della barrique, in particolare di quella nuova, in questo caso la risultante ha sicuramente un suo significato ben definito. Infatti non avrei mai pensato di poter abbinare un vino rosso al cioccolato fondente (semmai un Porto) e in

Lahn il Sauvignon di St. Michael-Eppan

Lahn il Sauvignon di St.Micheal-Eppan Ebbene non è male ogni tanto tornare ad un tradizionale, consolidato, rassicurante Sauvignon. La mia scelta è ricaduta in questo caso sul Sauvignon Lahn di St. Micheal-Eppan, un vino di assoluta qualità ad un prezzo più che competitivo. Si potrebbe dire che il Lahn è quanto di più tipico si possa immaginare se si cerca un vino di questa tipologia.  Praticamente un manuale da libro di scuola. Il Lahn lo dovrebbero servire ai corsi di vino perchè i suoi sentori di pipì di gatto uniti ad una nota delicatamente agrumata, nuance di miele e una apertura erbacea di grande eleganza, sono quanto di meglio ti potresti aspettare da questo vitigno autoctono di origine francese. Al palato è sapido e fresco, riempie il palato con una grande sensazione di profondità e di eleganza. Del resto il produttore è una garanzia visto che St. Michael-Eppan è tra i produttori più conosciuti e apprezzati dell'Alto Adige. Una cooperativa di soci che ha saputo interpretare