Passa ai contenuti principali

L'opulenza di Janù, Montepulciano d'Abruzzo di Jasci&Marchesani



Il vino si fa con l'uva .... ma poi in cantina tutto può cambiare.

E' il caso di Janù, il Montepulciano d'Abruzzo di Jasci&Marchesani, azienda abruzzese di Vasto che ha puntato tansissimo sul biologico già in tempi in cui non era considerato una moda, una tendenza e nemmeno una necessità di mercato.

Oltre al biologico questa azienda è evidentemente particolarmente vocata per le scelte estreme se si pensa che lo Janù fa un passaggio di 8 mesi in barrique nuove, più altri 8 mesi ancora in barrique nuove.

Questo doppio passaggio influenza pesantemente il vino che naturalmente diventa morbidissimo al palato e che rilascia sentori di cioccolato fondente al naso.

Un vino estremo dunque e se, personalmente, non ho mai amato l'uso indiscriminato della barrique, in particolare di quella nuova, in questo caso la risultante ha sicuramente un suo significato ben definito.

Infatti non avrei mai pensato di poter abbinare un vino rosso al cioccolato fondente (semmai un Porto) e invece in questo caso sarebbe stato un matrimonio perfetto.

Si parte già con una gradazione non del tutto scontata (15,5%), una produzione per ettaro bassissima (60 q.li) per finire con il già citato passaggio in barrique, il tutto rigorosamente biologico dal 1978 !!!

La maturazione sulle bucce per circa 25 giorni mostra la volontà dell'azienda di estrarre il maggior frutto possibile dall'acino, come si fa per i grandi Barolo o Barbaresco.

I profumi di cacao, frutta sotto spirito e vaniglia sono la naturale conseguenza dell'uso del legno uniti alla macerazione e alle altre tecniche di cantina utilizzate.

Tra i premi, ricorrente è l'apprezzamento di Luca Maroni e talvolta anche di Bibenda.

In sintesi si tratta di un vino ricco, opulento che non può lasciare indifferenti, che tende naturalmente a dividere i consensi tra favorevoli e contrari senza vie di mezzo ma che a mio avviso è assolutamente da provare.

Abbinamenti consigliati con delle preparazioni a base di cioccolato o ancora meglio a fine pasto come vino da meditazione.







Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

STRANGOLAGALLI FIANO 2011 - ALOIS

Indeciso sul vino da bere, mi ritrovo davanti alla mia (scarsa) riserva di bottiglie a osservare etichette e colori. L'occhio mi cade curioso su un Fiano del 2011 dell'azienda agricola Alois di Pontelatone in provincia di Caserta, dalla bottiglia chiara e allungata con una semplice ed elegante etichetta marrone chiaro. Non conoscevo questo piccolo produttore e cerco qualche informazione sul web. Stappato e versato il vino nell'apposito bicchiere che utilizzo per le degustazioni scopro subito un bellissimo colore giallo oro vivace e brillante, che fa pensare ad un vino prodotto con uve raccolte nella piena fase della loro maturità. E' una piacevole parentesi di luce e colore che ricordano l'estate in questo lungo inverno nevoso. Al naso si rivela un po' timido. In gergo Ais si definirebbe abbastanza intenso e abbastanza complesso e ancora abbastanza fine. Al naso è leggermente fruttato e minerale, con sentori di frutta secca. Sicuramente mi aspett