Passa ai contenuti principali

QUATTRO BUONI MOTIVI PER BERE VINO (ROSSO)


Era da tempo che volevo organizzare una bella serata tra amici e degustare buon vino, magari in abbinamento a formaggi e salumi dop. Così radunati cinque intrepidi alcolisti non anonimi e quattro eccellenti bottiglie, ci siamo ritrovati nella mia taverna con la seria intenzione di non lasciare feriti sul campo, raccontarci belle storie e sensazioni ritrovate nel bicchiere.

IL CIGNO NERO CERASUOLO DI VITTORIA DOCG ( 2012) - ROMOLO BUCCELLATO 


Si parte con il Cigno Nero, il Cerasuolo di Vittoria di Romolo Buccellato, annata 2012, dove ritroviamo, insieme ad un color rosso porpora impenetrabile, un naso intenso di frutta rossa, ciliegie e frutti di bosco, generosamente speziato e con un tocco finale di grafite.
In bocca la fitta trama tannica va a braccetto con una abbondante freschezza, forse gli manca un po' di rotondità, compensata comunque da un frutto croccante e tanta polpa.
Nel complesso un vino generoso, a tratti esuberante, che pur rientrando nella categoria 'vino da tavola', si guadagna a pieno titolo l'eccellenza.


BARBARESCO NERVO DOCG (2011) - CANTINA VIGNAIOLI
In una serata alcolica che si rispetti non poteva mancare il Piemonte, che si è materializzato con questa bottiglia di Barbaresco. Siamo sulla collina di Treiso, nel cru Nervo, con esposizione ottimale e altitudine intorno ai 340 mslm.
L'invecchiamento avviene parte in botti di rovere di Slavonia e parte in barriques da 5 hl.
Nel bicchiere si presenta di un rosso rubino alquanto scarico, tipico del Nebbiolo, mentre al naso si rivela austero, potente, con suggestioni di frutto nero maturo contaminate da un inizio di sentori terziari e leggera speziatura.
In bocca lascia spazio alla morbidezza, con un alcol elegante e tannini già ampiamente godibili e mai eccessivi. 
Forse non è il miglior Barbaresco in circolazione, ma di sicuro ha un ottimo rapporto qualità-prezzo con il vantaggio di essere affidabile e facilmente reperibile sul mercato.



DUCA ODOARDO SAGRANTINO DI MONTEFALCO DOCG (2008) - TERRE DE LA CUSTODIA


Che gran vino il Sagrantino di Montefalco 2008 Duca Odoardo, dell'azienda agricola Terre de la Custodia del Gruppo Farchioni, famosi produttori umbri di olio, che si sono avvalsi della consulenza enologica di Riccardo Cotarella.
Rosso rubino totalmente impenetrabile, archetti fitti e ravvicinati e lacrime che stanno in surplace per una eternità nel bicchiere.
Ti aspetteresti 15 gradi e invece sono 13,5, ma come si scoprirà poi in bocca la glicerina fa la sua parte.
Al naso ha un bouquet supremo di spezie, menta, cacao, frutta sotto spirito e molto altro.
L'assaggio è pieno, maturo, dalla trama tannica fittissima che produce una felice astringenza sul palato, compensata dalla generosa morbidezza della glicerina.
Il finale .... be ancora quasi mi sembra di percepirne la presenza in bocca !!!
Un vino strutturato e robusto che si tende a centellinare nel bicchiere in continua roteazione per scoprine i profumi più nascosti.


BAGA RESERVA (2008) - MARQUES DE MARIALVA



Per finire in bellezza ci siamo concessi un Baga riserva 2009, vino rosso da lungo invecchiamento prodotto nella parte centro nord del Portogallo, chiamata Bairrada.
Lo sviluppo vegetativo del Baga è molto ritardato e spesso risente delle piogge autunnali, ma negli anni in cui riesce a maturare perfettamente da vini molto simili per caratteristiche al Nebbiolo.
Vino intrigante nel sorso e furbo al palato, ho imparato ad apprezzarlo qualche giorno dopo la serata in questione quando mi 'è toccato' finire la bottiglia abbinandolo a una classica bistecca appena scottata.
Interessante bouquet che restituisce un frutto dolce e maturo, un tocco lievemente fume', pepe nero e sentori terziari di cuoio.
Il sorso spiazza un po' perche ti aspetteresti un vino morbido, invece sorprende per freschezza, vivace trama tannica, frutto maturo e croccante.


Insomma una serata vivace, piena di spunti interessanti e quattro ottimi vini e altrettanti buoni motivi per bere vino rosso.

Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma