Passa ai contenuti principali

IL MIO VINITALY 2015 - PARTE I

Dopo un paio di Vinitaly nei quali mi ero perso negli enormi e affollati stand di Piemonte e Toscana e dopo aver visitato due classiche regioni del bianco come Alto Adige e Friuli, quest'anno ho deciso di andare diretto su regioni di cui ho sempre assaggiato poco, per vari motivi.
La scelta è così ricaduta su Valle d'Aosta, Liguria, Lazio, Molise e Basilicata, anche se poi ho fatto anche alcune visitine in Lombardia e Sicilia.

Ne sono uscito davvero soddisfatto, degustando vini che difficilmente si trovano in commercio e parlando con piccoli produttori molto interessanti.

VALLE D'AOSTA

GROSJEAN
Due i vini assaggiati di questo produttore di Fornet, piccolo villaggio della Valgrisenche.

Il pinot nero Vigne Tzeriat, annata 2012 è scarico di colore come si conviene a questo aristocratico e scontroso vitigno e fa una vinificazione in tini in legno senza l'utilizzo di lieviti selezionati, macerazione sulle bucce di 15 giorni e affinamento in barriques di rovere per 18 mesi.
I profumi che si sprigionano sono quelli dei frutti di bosco, mentre il palato si distingue per una elegante speziatura e media tannicità.

Il Fumin invece ha molta materia colorante e si presenta rosso rubino impenetrabile.
Molto intenso e complesso all'olfatto, amarena e sottobosco, note terrose e buona speziatura, mentre al gusto si fa strada una buona freschezza e discreta mineralità.
Sul finale si allarga su una scia piacevolmente amarognola data da una fitta trama tannica.
Ottimo prodotto da tenere da parte per cene con wine lover.

OTTIN
Di Ottin, uno dei più conosciuti produttori valdostani insieme e Les Cretes, ho assaggiato il loro Petit Arvine di cui avevo sentito parlare molto bene.

Ebbene in questo caso le voci erano assolutamente fondate.
Ottin è un produttore che vinifica le sue uve dal 2007, mentre in precedenza le conferiva ad una cooperativa sociale. I risultati di questa scelta si riscontrano in un Petit Arvin, che deriva da vigne posizionate a 600 metri di altitudine e di una età media tra i 15 e i 25 anni.
Giallo paglierino nel bicchiere, ha un bouquet davvero complesso e intenso di cedro, mandarino, pesca e susina bianca, biancospino e una delicata nota verde di sottofondo.
In bocca è un tripudio di freschezza e sapidità, accentuate dagli agrumi e da un tessuto gustativo pieno, godibile, di personalità.
A posteriori è stato uno dei migliori bianchi assaggiati al Vinitaly.


ALBERT VEVEY
Balzato agli onori della cronaca vitivinicola italiana per le quattro viti (con tastevin) generosamente dati da Vitae, la nuova guida di Ais.
Il produttore, che come professione principale fa il genetista veterinaio, produce con viti su piede franco questo Morgex et de la Salle, con vitigno Priè Blanc.

Il colore è incredibilmente scarico, tanto che il termine giallo verdolino scarico sarebbe anche esagerato, mentre i profumi sono delicati e giocati sulla mineralità, sui sentori verdi come muschio, fiori di campo ed erba falciata.
In bocca è fresco (ma quella della freschezza è il filo conduttore di tutti i vini valdostani) ed equilibrato.
La vinificazione avviene in vasche di vetroresina per cinque mesi.

Ottimo anche il loro Ice Wine chiamato Blanc Flapì, con note affumicate, agrume sapido, frutta gialla, e una bocca dolce-amara di grande equilibrio, che non riesce proprio a stancare il palato e dalla eccezionale persistenza.

CAVES COOPERATIVES DE DONNAS
La loro produzione si basa sul vitigno Nebbiolo, rivisto in versioni via via più complesse e potenti anche se mai come quelle raggiunte dal Piemonte e dalla Lombardia con lo Sfurzat.

Il Donnas 2011 si conferma un Nebbiolo giovane, con frutta matura a bacca rossa e nera che giocano ad alternarsi con una elegante speziatura.
In bocca è fresco, piacevolmente tannico, e regala una gaia bevuta senza troppi pensieri.

Più complesso e potente il Napoleon, con il suo tipico colore granato scarico, i profumi di viola, sottobosco, humus, frutta nera matura, pepe e un sorso pieno, caldo e dalla fitta trama tannica.

Infine ottimo il Donnas superior Veilles Vignes, un Nebbiolo di prima classe, con un naso straordinariamente complesso e intenso, cacao, caffè, amarena sotto spirito, speziatura decisa. In bocca si percepisce un alcol mai invadente, una trama tannica fine, buona morbidezza, note terrose, e un ritorno di tabacco per via retronasale.
Ha fatto botti di rovere per 24 mesi e almeno un anno di bottiglia.
Vino muscoloso ma al contempo elegante in grado di poter fare bella figura anche su tavole di una certa importanza.
Assolutamente da tenere in considerazione.
 







Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una