Passa ai contenuti principali

La Sicilia di Donnafugata raccontata da Sedara e Tancredi




Donnafugata comunica con i suoi prodotti una Sicilia enologica moderna, versatile, attenta al futuro ma con uno sguardo preciso sul passato e sulla terra da dove tutto proviene.
Tra i suoi vini ne ho recentemente ribevuti due con molto piacere.


Il Sedara basa il suo successo commerciale sullo stile fresco, immediato e moderno, ma che ha come base di partenza l'ottima materia prima.
E' un blend di Nero d'Avola e altre varietà più o meno autoctone come Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon.
Viene prodotto nella Sicilia sud-occidentale e più precisamente nella Tenuta di Contessa Entellina, ad una altitudine variabile tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare, su suoli argillosi e profondamente alcalini.
La densità d'impianto varia tra i 4.500 e i 6000 ceppi per ettaro mentre le rese si attestano sui 80-90 q.li/ha.
Per conservare le sue doti di freschezza e immediatezza espressiva, viene affinato per 8 mesi solo in acciaio dopo la vinificazione che avviene con macerazione sulle bucce per 10 giorni.

L'ho bevuto ad una cena di compleanno di un amico che stravede per Donnafugata e il suo Ben Rye.
Ottimo l'abbinamento con il tonno alla piastra, giusto per sfatare il falso mito che il vino rosso non si può abbinare con il pesce.


Tancredi è invece un vino certamente più complesso e intrigante, che riesce a mischiare il carattere mediterraneo del territorio con vitigni internazionali come il Cabernet sauvignon e altri autoctoni come il Nero d'Avola.
Anche questo vino viene prodotto nella Tenuta di Contessa Entellina, solo in questo caso siamo di fronte ad una resa che naturalmente tende ad abbassarsi a 50-60 q.li / ha.
Dopo la vinificazione sulle bucce per 14 giorni, viene fatto affinare in barriques di rovere francese in parte nuove e in parte di secondo passaggio, con successivo affinamento in bottiglia per 30 mesi, quindi un tempo molto lungo e abbastanza raro da trovare in circolazione, che spiega quanto il produttore non abbia fretta di commercializzare il prodotto, ma voglia attendere il giusto affinamento in bottiglia prima di metterlo in commercio.

Le note olfattive tendono principalmente alla frutta rossa piuttosto matura, dove prevale la ciliegia, con un buon apporto di spezie dolci (cannella), scatola di sigari e tamarindo.
Al palato si presenta con tannini ancora piuttosto severi seppure ben integrati nella struttura del vino e comunque ben bilanciati da una buona componente morbida data da alcol e glicerina.
Finale piuttosto lungo e coerente con le sensazioni gusto-olfattive.
Personalmente lo proverei con la carne alla brace.


Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment...

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma...

Un Chianti Classico tutto d'Oro (by Piccini)

Chianti Riserva Collezione Oro di Piccini Alcuni quando si parla di Chianti hanno ancora in mente la bottiglia da due litri impagliata, contenente un vino diciamo da tavola piuttosto modesto. Il Chianti che invece siamo abituati ad assaggiare a Baccanera di strada ne ha fatta e tanta. Innanzitutto occorre distinguere tra la zona del Chianti e quella del Chianti Classico. La prima è una zona di produzione molto vasta che comprende le colline tra Firenze, Siena, Arezzo, Pistoia e Pisa, le cosiddette sottozone. In genere il Chianti Docg è un vino che si esprime al meglio entro un paio d'anni, tramite l'esaltazione delle note fresche e piacevolmente fruttate. La zona del Chianti Classico ricopre invece una porzione di territorio più limitata, compresa tra i comuni di Siena e Firenze, includendo i comuni di Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, più una porzione di altri comuni limitrofi. In questa denominazione l'affinamento min...