Passa ai contenuti principali

Brunello di Montalcino di Podere La Vigna, annata 2010



A Montalcino, a differenza che in altre importanti regioni del vino italiano (vedi Barolo), le due anime che vedono contrapporsi i tradizionalisti e i modernisti (o innovatori) hanno saputo trovare una visione unica e condivisa sul futuro della loro denominazione.
Dalla nascita del Brunello nel 1968 le bottiglie prodotte sono andate via via aumentando partendo da 13.000 a circa 9,1 milioni di bottiglie. Una crescita esponenziale, quasi senza precedenti, cresciuto sulle solide basi di un territorio unico ma che ha saputo anche innovarsi e crescere nel marketing e nella commercializzazione in mercati emergenti.
Tra i progetti innovatori la recente nascita della Fondazione Brunello di Montalcino, espressione del Consorzio ma con una gestione autonoma, con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo sul territorio, dal turismo al recupero e restauro di beni artistici e culturali.
Il contributo volontario dei produttori permetterà la raccolta di fondi che saranno poi destinati a sviluppare idee e progetti concreti, con l’obiettivo di sostenere e far crescere il sistema economico e sociale di Montalcino.

In pratica si contribuisce allo sviluppo di un circolo virtuoso che partendo dal vino coinvolge tutto il territorio che per bellezza paesaggistica non è secondo a nessuno.

In questo contesto frizzante e in evoluzione, diversi sono i produttori che molti conoscono e che si sono già affermati sul territorio.

Ma oggi voglio parlarvi di un piccolo produttore, Podere La Vigna, azienda situata a circa 7 km a nord-est di Montalcino di proprietà della famiglia Rubegni.
Al momento dell’acquisto dei terreni le viti esistenti erano allevate ‘maritate’ ad un albero, generalmente salici, seguendo un antichissimo sistema di allevamento che risale probabilmente ad origini etrusche e romane.
I terreni della zona presentano una composizione tufaceo- argillosa, tipica della zona sud delle colline senesi e dominano il paesaggio circostante grazie ad una altitudine che raggiunge mediamente i 320-340 mslm.
La vendemmia si svolge tra fine settembre e i primi di ottobre tramite raccolta manuale che permette una mirata selezione dei grappoli.

Il Brunello di Montalcino Podere La Vigna svolge una vinificazione in acciaio con frequenti follature per un periodo di 18-20 giorni, per poi fare un affinamento in botti di rovere di Slavonia da 20/30 hl, per un periodo minimo di due anni, a cui segue un affinamento in bottiglia per circa 6 mesi.



Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment...

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma...

Un Chianti Classico tutto d'Oro (by Piccini)

Chianti Riserva Collezione Oro di Piccini Alcuni quando si parla di Chianti hanno ancora in mente la bottiglia da due litri impagliata, contenente un vino diciamo da tavola piuttosto modesto. Il Chianti che invece siamo abituati ad assaggiare a Baccanera di strada ne ha fatta e tanta. Innanzitutto occorre distinguere tra la zona del Chianti e quella del Chianti Classico. La prima è una zona di produzione molto vasta che comprende le colline tra Firenze, Siena, Arezzo, Pistoia e Pisa, le cosiddette sottozone. In genere il Chianti Docg è un vino che si esprime al meglio entro un paio d'anni, tramite l'esaltazione delle note fresche e piacevolmente fruttate. La zona del Chianti Classico ricopre invece una porzione di territorio più limitata, compresa tra i comuni di Siena e Firenze, includendo i comuni di Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, più una porzione di altri comuni limitrofi. In questa denominazione l'affinamento min...