Passa ai contenuti principali

Il potente Gewurztraminer Aristos e un classico Muller Thurgau della Cantina Valle Isarco alla prova di Baccanera

Gewurztraminer della Cantina Valle Isarco

Raccontare di vino non è mai difficile quando si incontrano aziende come la Cantina Valle Isarco.
Come è noto siamo in Alto Adige, terra a grande vocazione viticola, dove la vite è coltivata fino ad altezze davvero impensabili e dove la sua lavorazione è naturalmente resa complicata dalla grande pendenza dei terreni su cui gli immancabili muretti a secco perfettamente tenuti circondano vigneti che sembrano giardini.
La maggior parte della lavorazione è quindi manuale, mentre la qualità è sempre stata un credo inossidabile per i viticoltori locali; questi fattori uniti a scrupolosità produttiva e ricerca scientifica sapientemente dosate portano numerose cooperative a raggiungere livelli altissimi, a differenza di molte cooperative che operano sul nostro territorio ancora vocate ad una produzione più di quantità che di qualità.
Nel caso della Cantina Valle Isarco le pendenze sono significative e le vigne che iniziano intorno ai 300 mslm arrivano a sfiorare i 950 mslm, su un terreno composto da granito verso Novacella, mentre più a sud domina la fillade quarzifera, una roccia simile all'ardesia capace di regalare ai vini una buona dose di mineralità.
Scendendo nella zona di Chiusa la composizione del terreno cambia ancora con prevalenza di diorite, mentre nei terreni più meridionali della Valle Isarco si incontrano diversi tipi di formazioni porfiriche vulcaniche.
Tenendo conto che maggiore è l'altezza e più elevata è l'escursione termica tra giorno e notte (condizioni quest'ultima che permette all'uva di ottenere un corredo fruttato e floreale particolarmente insistente), le uve sono coltivate in zona sono una naturale conseguenza della diversa composizione dei terreni.
Nella zona più settentrionale le uve coltivate sono prevalentemente Kerner, Muller Thurgau e Risling, nella parte centrale della Valle si trovano Sylvaner, Veltliner e Gewurztraminer, mentre nella parte più meridionale prevalgono i vitigni internazionali come Sauvignon, Chardonnay, Pinot, e la poco esigente Schiava, unica presenza di uva rossa in un mare di 'bianco'.

Dopo la pausa estiva, approfittando di questo settembre dal sapore decisamente estivo, ho degustato due prodotti di assoluto rilievo della cantina.


Il Muller Thurgau, annata 2015, è un vino dai profumi delicati che si accostano all'edera, alla menta e alla mela.
Il palato risulta di presa immediata, caldo e piacevole, con moderata freschezza e finale amaricante.
Un vino che pur non raggiungendo le eccellenze di altri prodotti di più complessa natura, risulta molto adatto come aperitivo, da servire piuttosto fresco e ideale come benvenuto per l'arrivo dei primi ospiti e in attesa della cena.


Il Gewurztraminer Aristos, annata 2015, è sorprendente già nel bicchiere con quel suo giallo dorato brillante che ne fa intuire la natura di vino avvolgente e opulento.
Il naso si distingue per una classe innata riconoscibile anche al consumatore meno esperto, con in primo piano la frutta tropicale dominata da ananas e papaia, albicocca matura, prosegue sulle note più eleganti della rosa, per poi chiudere il variegato e intenso impianto olfattivo su una presenza insistente di pepe bianco.
In bocca impressiona per il sorso pieno e avvolgente, la mineralità decisa, un buon apporto di sapidità e di freschezza che aiutano a mantenere un equilibrio perfetto e a chiudere in grande stile con una delicato accenno balsamico.
Decisamente un bianco molto importante, assolutamente da assaggiare e che trova il suo naturale abbinamento con dei gamberi al sesamo cotti alla griglia (o con il solito pollo al curry).




Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una