Passa ai contenuti principali

Champagne Brut Classic Deutz

Champagne Brut Classic di Deutz

Recentemente mi è capitato (e ultimamente grazie al cielo mi capita spesso) di assaggiare un ottimo Champagne che vorrei condividere con i lettori di questo blog.
Quando insieme a un paio di amici lo abbiamo degustato, la prima impressione è sicuramente stata di grande sorpresa e ammirazione, in quanto, da veri ignoranti non avevamo assolutamente compreso l'importanza e l'autorevolezza del produttore.
Deutz è infatti una cantina storica della regione della Champagne, fondata nel lontano 1838 ad Ay da William Deutz e Pierre Geldermann.
Dopo diversi anni di attività costellati da alti e bassi dovuti anche a fattori esterni come le due guerre mondiali, recessioni economiche e rivolte sociali che hanno sconvolto la Francia e non solo, nel 1993 viene acquisita da un colosso dello Champagne come Roederer.
La guida dell'azienda viene presa da Fabrice Rosset, braccio destro del capo di Roederer, che riesce nella non facile impresa di aumentare gradualmente la quantità prodotta migliorando al contempo la qualità dei propri vini, con una politica di piccoli passi che si è rivelata assai lungimirante.
Oggi Deutz produce quasi 2 milioni di bottiglie e soprattutto in Francia è considerato tra i migliori e più seri produttori di Champagne, soprattutto molto apprezzata da sommelier, addetti ai lavori e dagli stessi vignerons.
Tra le loro bottiglie il Brut classic contribuisce alla maggior parte delle vendite e anche noi che lo assaggiavamo senza sapere nulla abbiamo applaudito a questo prodotto che si è rivelato molto piacevole, equilibrato e pieno sia all'olfatto che al palato.
Faccio un passo indietro per ricordare che la zona di produzione di questo Brut avviene ad Ay, in piena zona classica di produzione dello Champagne, su quelle Montagne de Reims dove il Pinot noir occupa il 60% della superficie e lo Chardonnay predomina sulle collinette a est protetto dai venti.
E' anche la regione con il più grande numero di villaggi classificati come Grand Cru e Premier Cru, insomma il meglio di qualcosa che già è vicino all'eccellenza.

Il Brut classic ha una composizione di 33% Pinot noir, 33% Chardonnay e 33% di Pinot menieur, con un dosaggio di 10 g/l che lo rendono indubbiamente piacevole al palato.
I profumi sono netti, decisi, improntati sulla frutta come la pesca, il pane e la ginestra, ma anche un leggero sentore di spezie.
Profumi che riportano all'estate e ai tramonti infiniti di una sera di giugno e mentre ci trastulliamo in questi sogni a occhi aperti, con l'aerazione lo Champagne libera anche un piacevole tratto minerale.
L'attacco in bocca è deciso, pieno, equilibrato, indubbiamente piacevole e quasi fin troppo perfetto, tanto che sembra studiato a tavolino per piacere al maggior numero di appassionati, formula a cui tutti i produttori idealmente tendono ma che solo in pochi riescono a trovare !!!
L'equilibrio acido-zuccherino è equilibrato e bilanciato da una indubbia generosità del vino nel suo complesso, che si esaurisce nelle note di mandorle e in una sensazione quasi lattea che rinforza il carattere pieno e gustoso della bottiglia.

Insomma una gran bella soddisfazione e Chapeaux agli amici francesi.





Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma