Passa ai contenuti principali

Barbaresco Sanadaive Docg (2012) - Adriano Marco e Vittorio

Barbaresco Sanadaive di Adriano


La zona di produzione del Barbaresco comprende quattro comuni nelle morbide colline delle Langhe dominato dalle rocche, ovvero profonde spaccature longitudinali del terreno.
I comuni sono Barbaresco, Alba (frazione di San Rocco Seno d'Elvio), Neive e Treiso.



Ed è proprio a San Rocco Seno d'Elvio che l'azienda agricola Adriano Marco e Vittorio inizia di fatto l'attività nel 1900, quando il nonno Giuseppe comincia a coltivare la vite.
Oggi l'azienda dispone di 23 ettari e numerose etichette che coprono tutte le produzioni caratteristiche di questi territori che vanno dai semplici Dolcetto e Freisa, passando per la classica Barbera, il Moscato d'Asti e il Barbaresco in tre differenti cru.
Diciamo subito che Adriano produce un Barbaresco dallo stampo piuttosto classico, seguendo in vigna i criteri della lotta integrata, mentre in cantina la scelta è ricaduta sull'utilizzo del legno grande e sulla produzione di energia con impianto fotovoltaico e l'utilizzo di un impianto di fitodepurazione delle acque di scarico della cantina.

La cura della vigna e dell'ambiente sembra quasi che si percepiscano nella precisione stilistica, nella raffinatezza espressiva e nella complessiva piacevolezza non ricercata ma genuina del Barbaresco Sanadaive.
Il terreno è composto da marna tufacea bianca, a 280 mslm, con vigneti disposti a sud-ovest ed una età media delle viti di 30 anni.

Il Barbaresco di Adriano produce un rubino che vira al granato e sprigiona un intenso profumo di viola, eucalipto, rosa essiccata, cannella e rosmarino.
Sorso fresco, preciso, con tannini mediamente vellutati e buona componente glicerica, all'interno di un complesso gioco di equilibri lascia una eccellente pulizia di bocca e richiama naturalmente la corrispondenza con le sensazioni olfattive.
Con finale di media lunghezza e retrogusto leggermente amarognolo ne deriva una Barbaresco dall'ottimo rapporto prezzo-qualità e, se da un lato non può certo competere con altri mostri sacri del Barbaresco, può sicuramente e pienamente soddisfare il principiante, come il winelover o il sommelier più esperto.


Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una