Passa ai contenuti principali

AGLIANICO CAMPANIA IGT (2010) - TERREDORA

Aglianico campania Igt - Terredora


Ci sono famiglie che non possono sottrarsi al loro destino e quello dei Mastroberardino è quello di coltivare vite e produrre vino sulle colline irpine fin dalla fine del 1700.
L'azienda ha sofferto nel 2013 la triste scomparsa di Lucio, l'enologo che negli ultimi vent'anni aveva guidato la filosofia produttiva dell'azienda, scegliendo di produrre vini senza correre dietro alle mode, concentrandosi su tipicità di vitigni, terroir, tradizioni e famiglia.

Una famiglia che nel 1994 aveva scelto di separarsi in due diverse realtà produttive. Una di queste ha mantenuto nome e sede storica dell'azienda, mentre l'altra appunto Terredora, ha potuto subito contare su areali tra i più vocati alla coltivazione della vite in provincia di Avellino.  In particolare l'altitudine che può arrivare fino a 700 metri, il microclima fatto di estati fresche e inverni piovosi, con la garanzia di buone escursioni termiche che favoriscono la concentrazione dei terpeni nella buccia, portano alla produzione di vini di assoluto spessore.
Ma ancora una volta le aziende che lavorano bene si riconoscono nella elevata qualità media dei loro prodotti e in questo Terredora si riconosce come azienda di primissimo piano.
L'Aglianico Campania Igt di Terredora è un prodotto molto tipico nel suo colore granato scarico; porta in dote profumi gentili di frutta e spezie in particolare ciliegia e cannella.
In bocca è generosamente fresco e di buona sapidità, mentre sulle morbidezze sa regalare una componente pseudocalorica di assoluto spessore e con tannini gentili che si sentono piacevomente sul palato.
Bellissimo prodotto ad un prezzo assolutamente accessibile; discreto l'abbinamento con spezzatino di tacchino, patate e piselli.

Spezzatino con patate e piselli

Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una