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Barrua di Agricola Punica (2015): elogio di un predestinato

 


Barrua, chi è costui? E’ la domanda che mi posi quando al Vinitaly 2017 un amico sommelier, incontrato per caso in uno degli affollati hangar regionali, mi raccontò di aver appena assaggiato un ottimo vino sardo ancora poco conosciuto e che mi consigliava vivamente di andare ad assaggiare.

Avendo frequentato con lui il corso per sommelier e avendo imparato a riconoscerne le indubbie qualità in diversi banchi di assaggio all’epoca generosamente offerti gratis ai soci Ais, decisi di lasciar perdere la mia lista di vini da assaggiare, che tra le altre cose stava per esaurirsi tra vini bevuti, vini che non che ero riuscito a bere e vini non trovati, e accorsi con un manipolo di fidati appassionati allo stand di Agricola Punica.

 L’assaggio, oltre a rimarcare la meritata fiducia nel mio amico sommelier, mi ha fatto innamorare di questo straordinario vino sardo che nasce a Barrua e Narcao, due tenute di circa 170 ettari acquistate nel 2002 da Agricola Punica, joint-venture tra Sebastiano Rosa, direttore commerciale della Tenuta San Guido e la cantina Santadi.

Grazie anche all’appoggio del Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta è stato subito ingaggiato uno degli enologi più famosi d’Italia, quel Giacomo Tachis che si era innamorato di questo lembo di terra sarda grazie al suo innato intuito per i suoli e i microclimi adatti alla coltivazione della vite.

Qui il Carignano fa naturalmente la parte del padrone di casa, anche se Tachis ha giustamente deciso di affiancargli alcuni vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Merlot, creando un sapiente blend da cui il Barrua esce caratterialmente sfacciato, estroverso, solare e anche un filo ruffiano, grazie al sapiente utilizzo di barrique nuove.

Nel bicchiere denota sentori di macchia mediterranea, ciliegia sotto spirito, alloro, corteccia e spezie dolci.

Al sorso si presenta una finissima trama tannica, polpa e frutto, ottima spalla acida e con una accentuata presenza sapida.

E’ quindi fondamentalmente ben equilibrato ed è qui che sta principalmente la sua forza, perché il sorso non stanca ma anzi invita al continuo assaggio.

Un vino dal tratto moderno fatto in una terra antica, il cui vino portato da Fenici e Spagnoli si è adattato a queste terre fatte di vento, sole e sale.

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