Passa ai contenuti principali

Baccanera alla Milano Wine Week 2021


E' una piovosa domenica d'autunno e il navigatore mi sta facendo girare per strade tortuose e sconosciute tra Bruzzano e Affori.

In giro non si vede proprio bella gente, diciamo la verità, ma il mio obiettivo non è girare in macchina per Milano sotto una pioggia insistente ma recarmi alla Milano Wine Week, invitato gentilmente dall'amico viticoltore Everto Monferrato Wines.



Arrivato in via Watt mi infilo lestamente nel primo parcheggio libero che trovo, ignorando se la sede dell'evento sarà o meno vicina.

Passeggiata di 5 minuti a passo svelto e sono finalmente nell'accogliente sede della MWW.

Il tempo di trovare l'amico produttore, liberarmi di ombrello e soprabito ed eccomi alla ricerca di nuovi produttori da incontrare, ma anche viticoltori già conosciuti i cui vini voglio riassaggiare.

Passeggiando per l'enorme salone mi fermo davanti al mio primo assaggio.



Si tratta di Jermann, storico produttore friulano con cui mi fermo amabilmente a parlare per una buona mezz'ora, trattando degli argomenti più disparati, tra cui la loro coraggiosa scelta di utilizzare in larga misura i tappi stelvin, per garantire ai consumatori un prodotto di assoluta integrità.

Scelta che tra l'altro consente l'utilizzo di una percentuale inferiore del 20% nell'uso dei solfiti a tutto vantaggio del consumatore finale, oggi più che mai sensibile alla salute.

Assaggio due vini: il pluripremiato Vintage Tunina e una interessantissima versione del loro Pinot nero chiamata Lonsblau.

Passo poi ad un produttore per me nuovo: i simpatici e preparatissimi sardi di Unmaredivino con i quali intavolo una interessante discussione di natura squisitamente tecnica su profumi e sapori dei loro interessantissimi vini.



In primis un Vermentino bianco strepitoso per rapporto prezzo qualità (Biancosmeraldo), e due rossi TOP uno a base Cannonau e uno invece con una prevalenza di vitigni internazionali.

Tutta vini minerali, sapidi (il bianco direi salino), con bouquet di macchia mediterranea e con piacevoli note mentolate (i rossi).

Un produttore che mi annoto e di cui renderò edotti anche gli amici del 'gruppo dei soliti astemi' alla cena del mercoledì.

E' poi la volta di altro produttore, questa volta conosciuto ma solo per averlo letto nelle guide e sui blog, ma senza averne mai assaggiato nulla.


Si tratta dei marchigiani di Cantina dei Colli Ripani, con cui parliamo di come riescono a privilegiare la qualità al posto della quantità delle uve portate in cantina dai soci conferenti.

Il rischio di alcune cantine sociali è quello di prendere un po' di tutto soprattutto dai produttori più grossi e organizzati. Mi spiegano invece che i loro agronomi e i loro enologi sono costantemente in contatto con i singoli soci, a cui dispensano preziosi consigli ma che fanno anche uno stretto controllo della qualità della materia prima, oltre che del lavoro in cantina.

Infine il pagamento dell'uva avviene non solo a quantità ma anche sulla base di rigidi protocolli di qualità che, devo dire, hanno un riflesso immediato nei loro vini, come ad esempio il loro Condivio Offida Pecorino Docg, dalla netta mineralità e dalla sicura spalla acida. Anche in questo caso un rapporto qualità prezzo da segnalare e annotarsi.




Passo poi ad un altro storico produttore, il bravo Masciarelli, con il quale parliamo, in una dialettica serrata e schietta, di sensazioni, note tecniche e di terroir relativi ad alcuni dei suoi vini assaggiati 'alla cieca'.

Tra i vini segnalo il morbido Castello di Semivicoli, strepitoso entry level, per poi passare ad un inarrivabile Montepulciano d'Abruzzo Marina Cvetic, per finire con un vino dalle grandi potenzialità come il poco conosciuto Iskra.


E' ancora tempo di un veloce assaggio al banco del conosciutissimo Erste+Nue di cui degusto un classico e generoso Sauvignon ...... ma è il mio canto del cigno.

Vengo infatti richiamato dall'amico produttore il quale ha bisogno di una mano al suo banco di assaggio.

Mano che do più volentieri visto che adoro trovarmi, per una volta, dall'altra parte del banchetto ad intrattenere i clienti con i vini di Everto che ho più volte assaggiato, che conosco benissimo e che apprezzo da tempo, ma il cui decollo in termini qualitativi e di varietà produttiva negli ultimi due anni è stata praticamente pari all'accelerazione delle navicelle spaziali di Elon Musk.

Chiudo infine con una nota di merito alla Milano Wine Week, manifestazione nella quale sono riuscito a parlare amabilmente con tanti bravi produttori senza il caos tipico di altre manifestazioni, e al suo instancabile organizzatore, quel Federico Gordini che saputo portare l'eccellenza enologica a Milano, credendoci, lavorando sodo e infine riuscendo in una impresa non facile.



 

 



 

   

Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

STRANGOLAGALLI FIANO 2011 - ALOIS

Indeciso sul vino da bere, mi ritrovo davanti alla mia (scarsa) riserva di bottiglie a osservare etichette e colori. L'occhio mi cade curioso su un Fiano del 2011 dell'azienda agricola Alois di Pontelatone in provincia di Caserta, dalla bottiglia chiara e allungata con una semplice ed elegante etichetta marrone chiaro. Non conoscevo questo piccolo produttore e cerco qualche informazione sul web. Stappato e versato il vino nell'apposito bicchiere che utilizzo per le degustazioni scopro subito un bellissimo colore giallo oro vivace e brillante, che fa pensare ad un vino prodotto con uve raccolte nella piena fase della loro maturità. E' una piacevole parentesi di luce e colore che ricordano l'estate in questo lungo inverno nevoso. Al naso si rivela un po' timido. In gergo Ais si definirebbe abbastanza intenso e abbastanza complesso e ancora abbastanza fine. Al naso è leggermente fruttato e minerale, con sentori di frutta secca. Sicuramente mi aspett