Passa ai contenuti principali

Kerner (2015) - Nals Margreid



Nals Margreid è una cooperativa di 138 viticoltori che coltivano complessivamente 160 ettari di terreno che si estendono da Nalles, fra Bolzano e Merano, dove si trovano i terreni più settentrionali, fino a Magrè, nella parte meridionale della Bassa Atesina.

Terreni che spaziano dai conoidi alluvionali carcarei, ai suoli porfidici e morenici, roccia primitiva di marmo, greiss e mica.

La variegata distribuzione dei terreni, sia per latitudine che per altitudine, consentono alla cantina di poter contare su un'ottima varietà morfologica di terroir a disposizione.

La filosofia aziendale, che si può riscontrare anche nei vini assaggiati, parla di un vino che viene naturalmente atteso senza inutili forzature e con una esasperata ricerca della qualità in vigna.

Anche il microclima è abbastanza variegato, grazie ad una altitudine che può variare tra i 200 e i 900 metri, con la protezione dell'arco alpino a nord e gli influssi mediterranei a sud, con forti sbalzi termini tra il giorno e la notte.

Avevo già assaggiato in passato alcuni loro vini ma non il Kerner, vitigno piuttosto raro in Italia che trova il suo microclima ideale praticamente solo in Alto Adige, con una buona resistenza agli inverni freddi, una maturazione piuttosto tardiva, anche se se ne consiglia la coltivazione sui pendii soleggiati.

Meno acido del Sylvaner ma più corposo del Riesling, il Kerner di Nals Margreid ha i sentori tipici di questa varietà di uva, quindi frutta esotica e di pietra bagnata con qualche accenno fumè.

In bocca si presenta agile e nervoso, con una struttura importante che nulla toglie ad una innata classe ed eleganza sia al naso che al palato.

Completano il quadro una persistenza decisamente sopra la media e una progressione che impressiona.
Consigliato 

Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

STRANGOLAGALLI FIANO 2011 - ALOIS

Indeciso sul vino da bere, mi ritrovo davanti alla mia (scarsa) riserva di bottiglie a osservare etichette e colori. L'occhio mi cade curioso su un Fiano del 2011 dell'azienda agricola Alois di Pontelatone in provincia di Caserta, dalla bottiglia chiara e allungata con una semplice ed elegante etichetta marrone chiaro. Non conoscevo questo piccolo produttore e cerco qualche informazione sul web. Stappato e versato il vino nell'apposito bicchiere che utilizzo per le degustazioni scopro subito un bellissimo colore giallo oro vivace e brillante, che fa pensare ad un vino prodotto con uve raccolte nella piena fase della loro maturità. E' una piacevole parentesi di luce e colore che ricordano l'estate in questo lungo inverno nevoso. Al naso si rivela un po' timido. In gergo Ais si definirebbe abbastanza intenso e abbastanza complesso e ancora abbastanza fine. Al naso è leggermente fruttato e minerale, con sentori di frutta secca. Sicuramente mi aspett