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Era, il Trebbiano biodinamico di Podere Borgaruccio




Il Podere Borgaruccio è una delle tante realtà del centro Italia, un po’ agriturismo un po’ produttore di vino e un po’ di altri prodotti.

Dodici ettari situati ad un chilometro dalla cittadina medioevale di Peccioli, in un paesaggio che sembra un quadro dipinto a colori vivaci e dove trovano posto sulle dolci colline ulivi e vigneti.
La differenza, dal mio punto di vista, è come fai il vino e Claudia e Stefano hanno una chiara e ben precisa idea di come farlo.
L’attenzione è rivolta principalmente alla vigna e al rispetto del terreno che trova la sua applicazione con l’utilizzo della biodinamica e della filosofia antroposofica.

Un percorso sicuramente non facile, anzi direi in salita per qualcuno che non aveva esperienza di vigna e in cantina, eppure riuscito se vi capiterà mai di assaggiare il loro Era, un blend di Trebbiano, Malvasia e San Colombano, vendemmiati tra la fine di Settembre e l’inizio di Ottobre.
La fermentazione avviene in vasche di cemento e in parte in tonneaux di rovere, con svolgimento spontaneo della malolattica.

Era è un vino che definire territoriale è quasi riduttivo.
Infatti non solo è perfetta espressione del territorio che lo genera, ma addirittura trasuda tutto quanto la terra di queste parti sa regalare alla vigna.

Che il risultato sia, almeno in parte, dovuto all’utilizzo della coltivazione biodinamica, per me è quasi scontato, ma non essendo un winemaker non posso affermarlo con assoluta certezza.
Di sicuro l’Era di Podere Borgaruccio è il classico vino che attende di essere scoperto da qualche wineblogger in voga o da qualche giornalista paperone del vino; dopo di che ne sentiremo molto parlare e probabilmente finirà tra le chicche assolutamente da provare per molti winelover.



Nel bicchiere il colore assume un aspetto giallo dorato. Il naso si tinge di espressive note di melone maturo, agrumi, lievito di pane, scatola di sigarette e macchia mediterranea.
In bocca si percepisce una struttura non comune per un bianco, buona freschezza e sapidità, perfetta corrispondenza con il naso e finale lungo.
Potrei classificarlo nella mia personale lista dei vini sorpresa.





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