Passa ai contenuti principali

Ferragù, un Valpolicella con la stoffa di un Amarone



Il Valpolicella superiore di Ferragù, annata di grazia 2012, sembra più un Amarone che un Valpolicella.
I motivi sono semplici.
In vigna le uve vengono raccolte leggermente appassite, con un ritardo rispetto alla perfetta maturazione fenolica di circa 30 giorni.
In secondo luogo i vitigni utilizzati per questo Valpolicella sono identici a quelli comunemente utilizzati per l'Amarone, quindi Corvina, Corvinone e Rondinella, con un ulteriore saldo di Oseleta e Croatina.
Infine il territorio ovvero le timide colline della Valle d'Illasi, dove si alternano le produzioni di Amarone e di Valpolicella a seconda di una vocazione che definisce il produttore.

Ma su tutto rimane la capacità del produttore di fare le giuste scelte, in vigna come in cantina, e se pensiamo che fino a 15 anni prima le uve venivano conferite dal produttore alla cantina cooperativa del paese, quasi ci si stupisce.
Ferragù tratta il suo Valpolicella quasi come un Amarone, quindi con appassimento in fruttaio per 40 giorni, con successivo affinamento in barrique per 1 anno.

A livello di produzione siamo intorno alle 15-16 mila bottiglie annue, su una superficie di 2,5 ettari, con una densità di circa 13.000 ceppi per ettaro.
L'età media delle viti è di 15 anni e si avvicina a quella comunemente stabilita di maggiore produzione.

Bando alle ciance e veniamo alla degustazione.
A livello olfattivo (come direbbero i miei amici sommelier Ais) è un crescendo di bellissime sensazioni che spaziano da intense note di di amarena sotto spirito, liquirizia, cacao e tabacco, con un sottofondo balsamico ed etereo (medicinali).
A livello gusto-olfattivo (sempre come direbbero i miei amici sommelier Ais) dalle sensazioni si passa a vere e proprie emozioni grazie ad un sorso pieno e avvolgente, rimanendo tuttavia incredibilmente bevibile grazie ad una spiccata freschezza e ad un tratto quasi nervoso che si ripresenta nei bicchieri successivi.
Finale lungo, pieno e maturo.

Consigliatissimo






Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

STRANGOLAGALLI FIANO 2011 - ALOIS

Indeciso sul vino da bere, mi ritrovo davanti alla mia (scarsa) riserva di bottiglie a osservare etichette e colori. L'occhio mi cade curioso su un Fiano del 2011 dell'azienda agricola Alois di Pontelatone in provincia di Caserta, dalla bottiglia chiara e allungata con una semplice ed elegante etichetta marrone chiaro. Non conoscevo questo piccolo produttore e cerco qualche informazione sul web. Stappato e versato il vino nell'apposito bicchiere che utilizzo per le degustazioni scopro subito un bellissimo colore giallo oro vivace e brillante, che fa pensare ad un vino prodotto con uve raccolte nella piena fase della loro maturità. E' una piacevole parentesi di luce e colore che ricordano l'estate in questo lungo inverno nevoso. Al naso si rivela un po' timido. In gergo Ais si definirebbe abbastanza intenso e abbastanza complesso e ancora abbastanza fine. Al naso è leggermente fruttato e minerale, con sentori di frutta secca. Sicuramente mi aspett