Passa ai contenuti principali

L'Abbazia di Novacella e il suo Lagrein



L'Abbazia Agostiniana di Novacella venne fondata nell'anno 1140 ad opera del beato Hartmann.
Seguì un periodo di forte espansione fino al XV secolo, mentre nel XVI secolo, a causa di cambiamenti e tensioni sociali e religiose, iniziò un periodo di crisi per l'Abbazia, culminato con il sacco durato tre giorni e la sua successiva occupazione da parte dei contadini tirolesi in rivolta.

Nel 1600 vennero poste le basi della rinascita anche grazie alla fondazione di un istituto accademico che divenne poi molto importante nel corso del tempo.
Tra le varie vicissitudini, in anni turbolenti dovette subire anche numerosi acquartieramenti di truppe straniere, come nel settembre 1807, quando con un decreto il governo bavarese decretò la soppressione di tutte le abbazie presenti in Tirolo, che vennero ripristinate solo nel 1816 ad opera dell'imperatore Francesco I.

Anche durante le due guerre diversi furono i momenti difficili.
L'avvenimento più grave fu il bombardamento dell'abbazia il 23 marzo 1945 ad opera degli alleati, in quanto i tedeschi utilizzavano il convento come magazzino del loro materiale bellico.

L'abbazia si è sempre sostenuta economicamente con la produzione e vendita di prodotti agricoli come erbe aromatiche e frutta, oltre ovviamente ai suoi straordinari vini.

Ho voluto dare questo inizio storico al mio post perchè, a mio avviso, troppo spesso ci soffermiamo solo sull'aspetto strettamente enologico, ma non ci dobbiamo mai dimenticare che conoscere la storia che circonda le vigne e chi le coltiva è un elemento fondamentale per capire fino in fondo il vino che si sta bevendo.

Venendo invece agli aspetti più strettamente beverini, l'Abbazia di Novacella produce un Lagrein che per rapporto qualità prezzo ha pochi rivali.
L'avevo assaggiato ancora prima di partire per le vacanze, ma i numerosi impegni mi hanno impedito di parlarne prima.
L'annata è la 2015, ma vi dico subito che il vino era già pronto.
Profumi nitidi di spezie, viola e amarena, di giusta intensità, mentre si distingue per una certa raffinatezza nell'amalgama dei vari componenti.
Il sorso è teso, pieno, strutturato quanto basta per piacere senza stancare, anche minerale e con un finale ricco, succoso e un filo piacione.












Commenti

Post popolari in questo blog

Barolo Produttori di Portacomaro Docg (2012)

Barolo Produttori di Portacomaro I produttori di Portacomaro è una delle linee di produzione dei Produttori di Govone, cantina sociale del Monferrato capace di produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno vendute in quattro continenti. Nello specifico però il suo Barolo è una vera chicca. In realtà non se ne trova traccia sul web, sia come ricerca di informazioni sia come acquisto. La mia bottiglia è arrivata nella mia cantina come regalo di Natale di parenti, probabilmente a sua volta trovata in qualche pacco aziendale. E' stata quindi con una certa incertezza che ho deciso di portare alla cena di un amico e collega questa bottiglia di Barolo del 2012. In cantina l'ho sempre tenuta sdraiata e lontana da fonti di calore o luce, come da manuale del perfetto sommelier, ma delle sua integrità non ero del tutto convinto. E invece con grande sorpresa, appena stappato, si è subito sprigionato dalla bottiglia una nuance di liquirizia, rabarbaro, chiodi di garofano con accenni ment

VALPOLICELLA RIPASSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2011 - CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR

Il mondo delle cooperative è un universo complesso e spesso controverso di cui si potrebbe parlare a lungo. La Cantina Valpolicella Negrar è una cooperativa che gestisce quasi 600 ettari di vigneti e che sembra aver sposato in pieno il concetto della qualità, attraverso una selezione attenta delle uve dei soci, l'utilizzo di una cantina moderna con vasche in acciaio inox e botti di rovere di medio-grandi dimensioni e un impianto di imbottigliamento indipendente con una capacità di 7.000 bottiglie all'ora. Questa cooperativa produce Amarone, Recioto, Valpolicella Classico e Ripasso ed è quest'ultima tipologia di vino che ho assaggiato. I Valpolicella Ripasso hanno da sempre diviso esperti e appassionati tra chi li trova gradevoli soprattutto perchè hanno maggiore struttura dei Valpolicella classici mentre sono meno impegnativi di un Amarone  (anche in termini economici) e chi invece li trova ibridi e stucchevoli. A mio modesto avviso se si parte da una buona ma

I Cannonau Vigna Sorella e Chidera, annata 2014

Stiamo ancora in Sardegna per parlare di Cannonau, vitigno autoctono dell'isola dalle origini antichissime riscoperto in alcuni vasi di ceramica del XII secolo a.C. Puntuale come il Natale, ho letto di recente dell'ennesima ricerca internazionale che parla del vino rosso e delle sue proprietà antiossidanti, che nel caso del Cannonau pare siano particolarmente importanti. Che lo siano o meno non credo che questo porti a consumare più vino chi solitamente non ne beve, ma di sicuro aiuta la consapevolezza generale che bere poco ma bene, contribuisce a migliorare la qualità della vita oltre ad essere un piccolo tassello di un complicato puzzle, che affiancato a tanti altri comportamenti corretti nella vita di tutti i giorni, può aiutare e influire positivamente sulla salute di ogni individuo. Tornando più direttamente al nostro amato Cannonau, è anche il vino rosso che più di ogni altro richiama alla memoria la Sardegna, con tutto il suo carico di nostalgici ricordi di una