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Malbec Prodigo di El Hijo



Mi metto alla guida della mia auto in direzione Monza centro. E' una serata tipica di metà ottobre, quando non fa più caldo ma non fa neanche ancora freddo.

Penso che quasi quasi, con un po' di coraggio, si potrebbe ancora mangiare sul terrazzo di Chef Fabrice, ma mi rendo anche conto che alla fine, in tutti questi anni di cene nella nostra amata sede estiva, non siamo mai andati oltre la prima settimana di ottobre.

Mi ricordo ancora alcune foto delle nostre cene sul terrazzo, sorridenti e quasi coraggiosi nelle nostre felpe (io anche con un piumino leggero color azzurro), mentre alziamo i calici e brindiamo a noi, alle nostre cene, alla nostra amicizia e alla vita.

La fortuna che abbiamo avuto di incontrarci e condividere 10 anni della nostra vita insieme, nelle quali abbiamo visto i nostri figli nascere, crescere e diventare adulti, nelle quali abbiamo perso un amico comune delle cene che ha lasciato una cicatrice indelebile nei nostri pensieri, semplicemente non ha prezzo.

E poi ci sono i vini bevuti, tanti che a contarli probabilmente rimarremmo impressionati.

Come l'ultimo bevuto, il Malbec Prodigo di El Hijo, di proprietà di Alessandro Speri, quinta generazione della nota famiglia di viticoltori veronesi.

E mentre l'Amarone vive un periodo non proprio brillante, avviluppato in un trend di mercato che vede i vini rossi e in particolare quelli strutturati particolarmente in crisi, ecco che il Malbec Prodigo invece si riconosce fresco e sapido, di facile beva, che strizza l'occhio al consumatore più giovane ma con indubbie qualità, sia olfattive che gusto olfattive, anche per un pubblico di wine lover più maturi.

E non faticherete a credermi se vi dico che, in accompagnamento ad una grigliata di manzo e maiale, il nostro Malbec è terminato in un attimo.

Prosit.



  


 

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