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Bollinger Magnum millesimo 2007

 



“Lo Champagne lo bevo quando sono contenta e quando sono triste. Talvolta lo bevo quando sono sola. Quando ho compagnia lo considero obbligatorio. Lo sorseggio quando non ho fame e lo bevo quando ne ho. Altrimenti non lo tocco, a meno che non abbia sete”

Non posso iniziare il post che con questa celebre frase di Madame Bollinger se voglio rappresentare al meglio cosa significa l’apertura e l’assaggio di una magnum del super famoso spumante francese.

Madame Bollinger è stata prima di tutto una grande imprenditrice di una delle più famose case di produzione di Champagne, capace di precorrere i tempi e di

 

La storica maison nasce nel lontano 1829 e dopo diverse peripezie in un periodo non facile che passa dalla fillossera alla prima guerra mondiale, si arriva al 1941, anno in cui Jacques Bollinger muore e gli succede Elisabeth Law de Lauriston-Boubers detta Lily e più tardi conosciuta come Madame Bollinger.

Sotto la sua ferma mano l’azienda conosce una vera e propria espansione e sue sono alcune idee importanti per stare al passo con i tempi e i concorrenti come la nascita della leggendaria Cuvée de Prestige Bollinger R.D., con l'obiettivo di rendere il marchio più competitivo.

 

Ha condotto l’azienda per 30 anni con passione e lungimiranza mantenendo fede alla filosofia aziendale che prevede la produzione in proprio delle uve a differenza di molte altre maison che si affidano ad altri produttori.

L’85 % delle vigne godono dell’appellativo Grand Cru mentre il Pinot nero fa la parte del leone, essendo presente nel 60% dello Champagne venduto dall’azienda.

Del resto lo stile Bollinger è inimitabile e riconosciuto da tutti gli amanti dello Champagne come unico.

 

Il millesimo 2007 si presenta nel bicchiere con un bel giallo dorato e con un perlage finissimo.

Il bouquet è connotato da una profonda complessità aromatica, con sentori di frutta pesca matura, mela cotta, spezie e lievito di pane.

Al palato esprime un equilibrio invidiabile tra struttura, vivacità ed eleganza, con rimandi alle note speziate e di pane appena sfornato.

Su tutto pervade una eleganza di classe sopraffina, che è centro e anche contorno, che si percepisce ad ogni assaggio e che è difficile da spiegare a parole.

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